Il reddito di libertà è un’opportunità di riscatto e offre la possibilità a tutte quelle donne che per vergogna o per paura non denunciano le violenze di trovare il coraggio di farlo
«Sono felice di essere qui, in una giornata che è importante e particolarmente significativa. Bene ha fatto la Giunta regionale e il Presidente Pigliaru a raccogliere l’invito della nostra Commissione regionale per le Pari opportunità di intitolare questa sede a Dina Dore, donna e madre vittima di violenza di genere. Serve impegno da parte di tutti e in particolare da parte delle istituzioni. All’Assemblea sarda il compito di lavorare per la definizione di leggi che favoriscano processi culturali preventivi e che sostengano progetti di educazione al rispetto delle donne, soprattutto a partire dalle scuole primarie che aiutino le famiglie e gli insegnanti a formare dei cittadini consapevoli».
Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau che questa mattina ha partecipato alla cerimonia di intitolazione della sala Ex Crel di Cagliari, nella sede della Commissione regionale Pari opportunità, a Dina Dore, vittima dieci anni fa di femminicidio, alla quale sono intervenuti il presidente della Regione Francesco Pigliaru con la presidente della Commissione pari opportunità, Gabriella Murgia, la giornalista Maria Francesca Chiappe e le consigliere regionali Anna Maria Busia e Alessandra Zedda, gli assessori Luigi Arru, Cristiano Erriu e i familiari di Dina Dore.
«Mi piace ricordare in quest’occasione – ha sottolineato il presidente Ganau – la scelta fatta dal Consiglio regionale nell’ultima Finanziaria con l’approvazione di un emendamento specifico per l’istituzione del “Reddito di libertà”, su iniziativa della consigliera regionale di Forza Italia Alessandra Zedda e del consigliere del PD Franco Sabatini, che ha visto il sostegno di tutte le consigliere regionali, Anna Maria Busia, Daniela Forma e Rossella Pinna.
Si tratta di un sostegno economico per le donne vittime di violenza, fisica o psicologica. Il reddito di libertà è un’opportunità di riscatto e offre la possibilità a tutte quelle donne che per vergogna o per paura non denunciano le violenze di trovare il coraggio di farlo perché sentono da parte delle istituzioni il sostegno necessario. Ricordiamoci che il femminicidio, purtroppo, è soltanto la punta dell’iceberg delle violenze quotidiane che le donne subiscono, ecco perché è necessario impegnarsi quotidianamente per contrastare il fenomeno.
Non dobbiamo però far mancare il supporto anche economico – ha concluso – per quelle realtà come i centri antiviolenza che e svolgono un lavoro straordinario e che spesso rappresentano l’unica via di uscita per le donne e i loro figli, vittime di violenza».
Al termine della cerimonia il presidente Ganau e il presidente Pigliaru hanno raggiunto il corteo delle manifestanti, organizzato a Cagliari dalla rete “Non Una Di Meno”, in occasione dello sciopero femminista globale.