Presentata ieri sera a Nuoro, è una straordinaria idea di un ingegnere sardo da molti anni attivo in Asia. Si basa sul concept di tentata vendita e sul capillare lavoro di una rete commerciale in loco. Gli invii di prodotti sono mensili e vengono al 100% venduti o reinvestiti in eventi ad hoc per agevolarne la notorietà.
Nuoro, 16 marzo 2018 – Una rivoluzionaria forma di e-commerce con l’Asia sta prendendo piede grazie all’idea di Ciriaco Offeddu, ingegnere italiano operante in quel continente da oltre 20 anni: è SardiniaNiche (www.sardinianiche.com), dedicata ai prodotti sardi ma adattabile alle tipicità di tutti i territori italiani. E’ stata presentata questa sera a Nuoro, durante una conferenza stampa a Casa Rosas, cui hanno partecipato numerosi produttori di beni alimentari e il Prof. Alessio Tola, docente di Scienze Merceologiche all’Università di Sassari.
La piattaforma. Offeddu ha trovato il modo di superare gli ostacoli sino a ora insormontabili per tutti coloro che hanno tentato di commercializzare i prodotti sardi nel Far East: la logistica e i costi di distribuzione.
Grazie a una rete commerciale molto attiva sul territorio di Hong Kong (primo porto di sbarco) e all’innovativa modalità della tentata vendita, ogni mese – via aerea e presto anche via nave – un carico di prodotti tipici sardi parte da Nuoro (che è il centro di raccolta) e raggiunge la lontana città orientale conquistando i consumatori senza costose intermediazioni. Poco prima dell’arrivo della merce l’anagrafica clienti viene avvertita dei prodotti in arrivo e informata dei costi al dettaglio.
Dopo un primo invio a ottobre e altri due a novembre e a febbraio, la piattaforma è ora a regime e commercializza mensilmente olio, vino (Cannonau e Fermentino, prossimamente anche il Cagnulari), birra, acqua, mirto, pasta (fregola, malloreddos, spaghetti e mezze penne), pane, formaggi (col caglio di cardo e non animale, più varie creme di formaggio – da aprile il Dolcesardo), confetture, pomodori pelati, zafferano, bottarga, miele, dolci (amaretti, papalini, guelfi…) ecc. Tutto rigorosamente sardo, e tutto con grande successo: i prodotti vengono al 100% venduti o reinvestiti in eventi ad hoc per agevolarne la notorietà.
L’obiettivo è di estendere il raggio della piattaforma a Shanghai (Cina), Tokyo (Giappone), Singapore, Seul (Corea del Sud) e Bangkok (Thailandia).
Il metodo
Il database, oltre che sui contatti personali di Offeddu, si basa sul costante censimento che la rete vendita locale fa su istituzioni, associazioni, scuole ed expat occidentali.
I prospect vengono continuamente sensibilizzati alla bontà dei prodotti attraverso una congrua serie di eventi dimostrativi, almeno uno alla settimana, presso mercatini rionali, manifestazioni, feste ecc.
Le degustazioni sono ovviamente guidate, essendo i prodotti sardi ancora sostanzialmente sconosciuti a Hong Kong, e ogni due o tre mesi uno chef sardo famoso, Franco Fenu (del ristorante Ciusa di Nuoro), interviene di persona a preparare leccornie tipiche e a suggerire gli abbinamenti.
Attualmente i produttori coinvolti sono una ventina, l’obiettivo è di raddoppiarli.
La piattaforma si propone non solo come canale privilegiato, ma anche come benchmark per tutte le tipicità italiane, in un momento in cui la penetrazione di mercati vasti e molto ricchi assume importanza fondamentale per il rilancio della nostra economia.
Dichiarazione di Ciriaco Offeddu
«L’Asia è sconfinata, in molte nazioni c’è un’ottima propensione al consumo. È un mercato ricco, in grado di tollerare prezzi medio-alti. In particolare, per il food and beverage, come anche per l’artigianato, è oggi il mercato migliore al mondo.
La tentata vendita è l’unica modalità che consente di bypassare la Grande distribuzione e di commercializzare prodotti buoni al giusto prezzo. Noi italiani non riusciremmo a competere con le quantità e la tempistica della Grande distribuzione organizzata, che in Asia è in gran parte in mano ai francesi (attraverso shopping mall come Carrefour).
Ma in realtà il meccanismo di SardiniaNiche ci può davvero favorire nel lungo termine, perché ci consente un lavoro capillare, quasi one-to-one, sul territorio, così introducendo anche le nostre tradizioni e la nostra cultura, essendo la cucina una parte della cultura di un popolo. Io ho sempre usato la cultura come chiave d’ingresso. Ho portato in Asia le opere di Grazia Deledda, ho organizzato non solo eventi degustativi ma anche proiezioni cinematografiche e spettacoli teatrali: a ottobre per esempio abbiamo portato a Hong Kong i Giganti di Monteprama. Un’ora straordinaria in cui abbiamo mostrato cos’è la Sardegna. Con la cultura si arriva ovunque. Vale per tutti, non solo per noi sardi».