“Dalla strage di Sciacca tanti altri cani morti in tutta la regione: presidente perchè parla di adozioni e non di sterilizzazioni”?
In Sicilia nell’ultimo periodo sono decine i cani morti avvelenati o trovati impiccati, e altrettanti quelli spariti. Non solo a Sciacca, anche a Paternò, Gela, Licata e Floridia. La situazione è decisamente fuori controllo e non da oggi. Da più parti l’accusa: non si tratta solo odio delinquenziale nei confronti degli animali o vendette personali ma di veri attacchi criminali nei confronti di chi tutela gli animali randagi che, sia chiaro, in Sicilia sono regolarmente “fatti fuori” da sempre e soprattutto con l’approssimarsi della stagione turistica.“L’adozione dev’essere la meta”: questa l’idea che Lei ha espresso in data 27 febbraio signor Presidente, al termine dell’incontro organizzato a Palermo con le associazioni animaliste alla presenza dell’Assessore della Salute, Ruggero Razza, e dei vertici dei Servizi veterinari, per confrontarsi sul tema del randagismo nell’isola. Nel corso della riunione è emerso, in modo unanime, come la legge regionale in vigore, la 15/2000 non debba essere modificata, ma solamente revisionata in qualche piccola parte. (Articolo completo al link http://livesicilia.it/2018/02/27/randagi-lidea-di-musumeci-ladozione-devessere-la-meta_936625/)
Forse sarebbe utile coinvolgere anche i sindaci visto che sono i diretti responsabili dei viventi sul territorio e sono chiamati dai cittadini e dalle associazioni a rispondere in prima persona di quello che accade, come in questo caso, agli animali.
Vorremmo capire come Lei, presidente Musumeci possa vedere l’ADOZIONE come fattore risolutivo del problema in una regione che conta circa 60 mila randagi come afferma in una intervista di questi giorni il consulente fresco di nomina dell’Ars (Assemblea Regionale Siciliana) in materia di “legislazione sugli animali”, Giovanni Giacobbe Giacobbe (la sua intervista al link http://livesicilia.it/2018/02/25/lesperto-di-cani-voluto-da-micciche-visto-e-emergenza-randagismo_933944/).
Ci pare grave che non si parta dalle sterilizzazioni a tappeto, anche di cani di famiglia che circolando liberi per le strade fanno cucciolate che alimentano i branchi di randagi. Le sterilizzazioni rapide e di massa a detta di veterinari ed esperti sono l’unica soluzione che per risolvere il fenomeno.
E ancora Presidente come si fa a parlare di adozioni? Non ci sembra pensiero di buon senso in una regione satura di cani vaganti (60 mila!): chi li adotta? Le famiglie siciliane? Non potendo effettuare poi tutte le adozioni in Sicilia significherebbe incrementare le famigerate movimentazioni di cani al nord tanto contrastate da volontari e associazioni.
Ricordiamo che migliaia di cani che spariscono dalla Sicilia, verso destinazioni ignote, affidati a chiunque, dopo brevi soste in rifugi privati senza regole e controlli, “prendono il volo” verso Malta, Svizzera e Germania venduti ai laboratori di vivisezione. Non è fantascienza ma dati di fatto risaputi e denunciati da associazioni e volontari affidabili e ribaditi e documentati da interi dossier pubblicati da grandi firme del giornalismo di inchiesta su testate nazionali.
Quindi l’esperienza insegna che la sua proposta è tecnicamente irrealizzabile visto che le migliaia di randagi non adottati (nemmeno sono facilmente adottabili cani malati, inselvatichiti o caratteriali) continuerebbero a figliare e sarebbe come svuotare l’oceano con un cucchiaino.
Nemmeno è possibile pensare che, mentre i cani rimasti sul territorio in attesa delle adozioni che lei auspica, debbano morire in canili privati lager, che speculano sulle loro poverissime esistenze fino a che non sopraggiunge la morte. Ma converrà che neppure è saggio lasciarli vaganti e “interi” a generare altre disgraziate cucciolate.
LA STERILIZZAZIONE presidente Musumeci rimane l’unica via d’uscita, civile, incruenta e necessaria se vogliamo davvero sperare che il randagismo si estingua e non rimanga piaga per gli animali, disperazione per i veri volontari che controllano le adozioni, curano e sterilizzano in proprio, e risorsa per staffettisti di pochi scrupoli che lucrano stipando animali di ogni condizione su furgoni non a norma verso viaggi infernali e destinazioni incerte.
L’Italia ma anche altri Paesi stanno guardando alla Sicilia non più come a una ambita meta turistica ma come un luogo dove sicari spargono vittime animali e preferiranno, come per molti accade già da tempo, boicottare la vacanza in questa bellissima isola evitando così di trasformarla in un indimenticabile incubo horror.
Sterilizzazioni e stop alle stragi: lo chiediamo tutti per gli animali e a sostegno dei siciliani che da anni stanno cercando di vicariare le istituzioni vergognosamente assenti. Vale la pensa di investire dei fondi per una un intervento radicale e risolutivo sapendo che questi soldi rientreranno nelle casse ragionali attraverso un flusso turistico privo di boicottaggi. Perché se è pur vero che la Sicilia è casa dei siciliani, gli animali sono esseri viventi che hanno l’imprescindibile diritto di essere difesi da tutti ovunque.
Ora il momento è arrivato: oltre alle parole c’è tanto da fare e le auguriamo buon lavoro.
LEGGE REGIONALE
http://www.regione.sicilia.it/presidenza/contrstrat/attuazione/leggi%20regionali/03-07-00%20n.%2015.htm
Gian Marco Prampolini
Presidente LEAL Lega Antivivisezionista Onlus
ONG affiliata al Dipartimento della Pubblica Informazione ONU
www.leal.it