Lega, così Maroni – d’accordo con Berlusconi – starebbe mettendo i bastoni tra le ruote a Salvini
Nella Lega di Matteo Salvini che, smessi i panni del duro e puro, lavora alla costruzione di una maggioranza parlamentare per tentare di diventare premier, c’è una nota stonata. Una nota stonata che arriva dal gruppo musicale Distretto 51, ovvero la band con cui Roberto Maroni fin da giovane si distrae dalle fatiche della politica.
Nel momento più delicato per il Carroccio, primo partito della coalizione di Centrodestra che ha vinto le elezioni del 4 marzo ma senza maggioranza assoluta in Parlamento, l’ex Governatore lombardo – che in molti in via Bellerio chiamano “Giuda” e che tra i militanti e assolutamente isolato – sembra proprio lavorare contro il progetto di Salvini e Giorgetti.
Fonti beninformate dicono che la storica portavoce di Maroni, l’affascinante e verace Isabella Votino, potrebbe essere in procinto di tornare con un ruolo importante nel team della comunicazione del Milan. Ovviamente grazie all’ex presidente dei rossoneri, Silvio Berlusconi.
Lo stesso ex Cavaliere che, da leader di Forza Italia, non ha affatto digerito il sorpasso clamoroso e netto di Salvini il 4 marzo e medita la vendetta contro l’alleato. L’ex ministro dell’Interno e del Welfare, che nei mesi passati spesso è stato a cena ad Arcore, sarebbe proprio il grimaldello per cercare di mettere i bastoni fra le ruote alla leadership della nuova Lega nazionale.
La rinuncia alla ricandidatura alla presidenza della Regione Lombardia, arrivata in zona Cesarini e mai spiegata in modo chiaro da Maroni, ancora lascia aperte molte ferite nel Carroccio, anche se poi il buon Attilio Fontana, complice anche la crisi profonda del Pd, è riuscito perfino a migliorare la percentuale di Bobo del 2013. Maroni non è mai stato un salviniano, tutt’altro.
Non ha digerito l’uscita di Flavio Tosi, lo sbarco al Sud, la cancellazione della parola Nord dal simbolo e soprattutto – dicono i leghisti doc – soffre di invidia per aver lasciato una Lega moribonda al 3% per poi ritrovarsela quasi al 20 e primo partito del Centrodestra.
Tanto che Maroni, dopo aver appoggiato alle primarie e al congresso della Lega il suo assessore Fava contro Salvini (sonoramente sconfitto), ha perfino tentato di riallacciare i rapporti con Umberto Bossi, dopo averlo defenestrato con la serata delle scope di Bergamo diversi anni fa, ovviamente sempre in chiave anti-Salvini. Ora, con la Votino verso il Diavolo rossonero, Bobo potrebbe avere un debito con l’ex Cav. Un debito che il leader azzurro utilizzerà, forse, per fermare la scalata di Salvini a Palazzo Chigi attraverso la quinta colonna Maroni. E in tanti nella Lega e non solo si chiedono a che titolo l’ex Governatore lombardo sia andato domenica scorsa dalla Annunziata a pontificare contro l’eventuale accordo Carroccio-M5S. Guarda caso proprio una bella zeppa per Salvini…
Fonte: www.affaritaliani.it