Simona Rossotti, imprenditrice cuneese e assessore al turismo del comune di Como, commenta così il risultato delle elezioni di domenica 18 marzo in Russia che hanno visto trionfare il presidente Vladimir Putin con il 76,6% dei voti.
“Dopo la vittoria di Putin mi auguro che si aprano nuove vie di dialogo fra la Russia e l’Europa con rispetto e fiducia. Ce n’è davvero bisogno”.
Simona Rossotti, imprenditrice cuneese e assessore al turismo del comune di Como, commenta così il risultato delle elezioni di domenica 18 marzo in Russia che hanno visto trionfare il presidente Vladimir Putin con il 76,6% dei voti. Da venerdì 16 marzo è in Russia come osservatore del Team di Monitoraggio Nazionale della Federazione Russa, attraverso l’organizzazione National Public Monitoring.
“Putin ha vinto con la percentuale più alta di sempre – commenta Simona Rossotti -. Con grande intelligenza e raffinatezza si è presentato come candidato indipendente. Gli altri rappresentavano 7 partiti. È stato il candidato di tutti, della gente comune”.
Venerdì 16 marzo Simona Rossotti ha partecipato a Mosca alla formazione con gli altri osservatori che arrivavano da tutto il mondo. Sabato 17 marzo è arrivata a Orel (la Regione per la quale era delegata al monitoraggio elettorale), ha incontrato Larissa Udalova Vicepresidente del Consiglio Regionale con cui ha fatto la conferenza stampa, poi ha incontrato la presidente della Commissione Elettorale Regionale Ludmila Markina e successivamente ha fatto focus group nei seggi con i presidenti e i loro team di lavoro. Domenica (giorno del voto) ha incontrato i presidenti dei seggi, assistito alle votazioni, fatto la conferenza stampa con il Governatore della Regione di Orel Andrei Klyochkov e assistito in un seggio allo spoglio delle schede con il sistema elettronico.
“Lo spoglio elettorale in Russia è innovativo e veloce – dichiara Simona Rossotti -. Garantisce totale trasparenza e dimostra come la Russia sia un grande Paese”.
Simona Rossotti è stata osservatore nella regione agricola di Orel che conta 780mila abitanti: “Io ho chiesto di poter osservare una periferia e di stare tra la gente comune, per raccogliere l’opinione delle persone che nulla hanno a che fare con i palazzi. Ho carpito un grande senso di appartenenza e l’orgoglio di poter contribuire alla scelta di indirizzo del paese. Mi ha colpito il protagonismo dei giovani, un clima positivo e propositivo”.
Le conseguenze a livello internazionale di questo risultato elettorale? “La grande responsabilità che si trova la Russia insieme al suo presidente a dover guidare decisioni importanti a livello internazionale. Occorre provare a ragionare trovando punti di incontro. È indispensabile tornare al dialogo e ai rapporti umani tra i grandi leader. La Russia non ha mai chiuso le porte a nessuno e questo deve portare l’Europa a una grossa riflessione. Se si riesce a creare un avvicinamente tra Europa e Russia è un vantaggio strategico per tutti. Si può vincere tutti, non ci deve sempre essere chi vince, chi perde e la curva dei tifosi. Ripeto, con il dialogo si può vincere tutti”.
“Il presidente Putin ora si trova di fronte a tre grandi sfide – continua Simona Rossotti -: la sfida interna per far crescere la Russia attraverso le innovazioni tecnologiche e renderlo un paese all’avanguardia; i rapporti internazionali; le criticità irrazionali che vanno affrontate con tattica e strategia”.
Cosa possiamo imparare dalla Russia? E cosa possiamo, come italiani, insegnare alla Russia? “La Russia può insegnarci l’amore per la patria intesa come terra dei padri, da noi in Italia troppo spesso dimenticata. L’Italia invece è portatrice di tecnologia, innovazione, creatività e capacità di gestione. Non dimentichiamoci poi che gli italiani sono amatissimi in Russia: questa è una grande opportunità per le nostre imprese, per sviluppare lavoro insieme, fare qualcosa di strategico e positivo”.