Un avventuroso excursus a contatto con importanti protagonisti sardi e internazionali
Dopo l’apertura l’8 marzo a Oristano, seguiranno due weekend tra Solarussa e Asuni con un passaggio a Sassari, in un avventuroso excursus a contatto con importanti protagonisti sardi e internazionali. Tra gli ospiti, il direttore del Festival Bogoshorts di Bogotà, Jaime Manrique, e i registi Felipe Aljure e Carlos Tribiño.
Quarantasette film, quindici ospiti tra registi e produttori sardi e internazionali, otto giornate di proiezioni, incontri a tema, laboratori, concerti e tavole rotonde con un importante gemellaggio cinematografico tra la Sardegna e la Colombia: prende il via l’8 marzo a Oristano il “terre di confine filmfestival” 2018 – una XI edizione targata Marco Antonio Pani, per la prima volta nella veste di direttore artistico – che nelle prossime settimane farà tappa a Solarussa, Sassari e Asuni.
Il programma è stato presentato stamani nella Cineteca Sarda di Cagliari, alla presenza del sindaco di Solarussa, Mario Tendas, del presidente dell’associazione “Su Disterru”, Sandro Sarai e dello stesso Pani.
Quest’anno il tema principale della rassegna sarà “il fiume e l’acqua come luoghi di confine capaci di dividere e unire popoli e terre”. Un tema che non a caso apre le porte alla Colombia come paese ospite.
Dopo ben due anteprime a Oristano e Cagliari, l’apertura oristanese vuol rendere omaggio alla festa della donna con un contributo dell’attrice Antonella Puddu che, insieme ad altre professioniste del cinema sardo, evidenzieranno l’importante ruolo svolto dalle figure professionali femminili nel cinema isolano.
Dal 9 all’11 marzo, la kermesse sarà quindi a Solarussa, dove a Casa Sanna sarà accolto Jaime Manrique, il più grande distributore colombiano di cortometraggi, che presenterà il Festival Bogoshorts di cui è direttore artistico. Al fianco di Manrique ci sarà il regista Carlos Tribiño, di cui sarà presentato nel weekend “El silencio del rio”, miglior film colombiano al Festival Internazionale di Cartagena 2015.
Da segnalare venerdì 9 l’anteprima nazionale del lungometraggio “Il clan dei ricciai” del cagliaritano Pietro Mereu e, tra gli ospiti, anche Bonifacio Angius e la fotografa Emanuela Cau con la sua mostra personale “Il confine”. Sabato Mario Piredda presenta il suo “A casa mia”, David di Donatello al miglior cortometraggio italiano 2017.
Domenica farà da corollario una significativa tavola rotonda sull’alta formazione per uno sviluppo del cinema nell’isola. In serata, tra i corti sardi spiccano “L’ultimo miracolo” di Enrico Pau e “Futuro prossimo” di Salvatore Mereu entrambi realizzati nell’ambito dei laboratori dell’Università di Cagliari e del Celcam.
Il 15 marzo la tappa di Sassari prevede numerosi appuntamenti, incontri e proiezioni in collaborazione con l’Università, l’Accademia delle belle arti e il cineclub “Nuovo Aguaplano”.
Il gran finale sarà dal 16 al 18 marzo ad Asuni, il piccolo centro del Medio Campidano dove la kermesse è nata nel lontano 2005 grazie all’impegno dell’associazione culturale “Su Disterru”. Saranno tre intense giornate tra la Casa Porcu Cau, il Mea – Museo dell’Emigrazione, le scuole medie e diverse attività del paese. Tra gli ospiti arriveranno Nicola Contini, Gaetano Crivaro, Bepi Vigna, Matteo Pianezzi, Massimo Loi, Felipe Aljure, Nello Rubattu, Ferruccio Goia, Carlo Licheri, Alessandro Aramu, Enrico Spanu, Marta Anatra e Gesuino Némus. Quest’ultimo, sabato 17 terrà una divertente lectio magistralis semiseria dal titolo “La maldita manía de contar – García Márquez e il cinema”, in occasione del cinquantenario di “Cent’anni di solitudine”.
Gli eventi musicali coinvolgeranno i “Cuba son”, che allieteranno il dopofestival di sabato 17 con cumbia colombiana e musica caraibica e poi con Andrea Granitzio e Emanuele Contis (Indoru) che musicheranno dal vivo “Garras se oro”, un curioso film satirico-politico colombiano degli anni Venti.
«Colombia e Sardegna sono accomunate, in modo diverso, da un passato e da un’attualità piuttosto dura da superare, da esorcizzare e raccontare – ha spiegato Pani – per i sudamericani c’è il tema della guerra, per noi una rinascita industriale fallimentare, cassintegrazioni, basi militari ed emigrazione.
Ma ci sono anche comunanze positive, come gli effetti positivi delle rispettive Leggi sul Cinema, nate entrambe sulla spinta dei lavoratori del settore e grazie alla sensibilizzazione della politica che, dopo i primi anni Duemila, hanno dato un input notevole al settore di entrambe le realtà, che ora vivono un periodo fecondo con l’opportunità sempre più frequente di partecipare anche ai grandi festival internazionali». La rassegna sarà occasione per visitare e scoprire i territori di Solarussa e Asuni, ricchi di paesaggi naturali e testimonianze archeologiche inaspettate e di assoluto rilievo.