Scontri nella Striscia di Gaza. 16 morti e circa 1400 feriti. Sulla tragedia si sbilancia Claudia Zuncheddu a nome di Sardigna Libera. Di seguito il comunicato.
Solidarietà al Popolo palestinese.
Il Ministero della Sanità di Gaza dichiara 16 morti e circa 1400 feriti tra i manifestanti palestinesi, nel corso degli scontri di ieri con l’esercito israeliano.
Il presidente palestinese Abu Mazen dopo il massacro ha annunciato per oggi, il “giorno di lutto nazionale”.
Secondo l’Ong B’Tselem, “pietre e molotov non possono essere considerate alla stregua dei carri-armati e dell’artiglieria pesante che l’esercito israeliano ha usato per sparare ad altezza uomo sulla folla”.
Questa note stampa è la tragica foto del massacro di ieri sulla Striscia di Gaza, su un popolo privato delle proprie terre e che dal 1976 denuncia l’esproprio violento perpetuato ai loro danni da parte dello stato israeliano. Ma l’origine è ben più antica.
In una nota del 1956 su fatti di sangue avvenuti tra Palestinesi ed israeliani, il leader oltranzista israeliano Moshe Dayan, sosteneva: “Come possiamo lamentarci del loro intenso odio nei nostri confronti? Da otto anni stanno seduti nei campi profughi di Gaza mentre davanti ai loro occhi stiamo espropriando le loro terre e villaggi, dove prima di loro abitavano i loro antenati”.
I 16 morti di ieri sono tragicamente da sommare ai 3000 palestinesi uccisi dal 2010 ad oggi. Ciò dovrebbe far riflettere quel mondo disinteressato a trovare le soluzioni più volte decretate dall’ONU. E’ ora che la Comunità internazionale, governo italiano compreso, facciano attuare i deliberati dell’Onu, assumendosi le proprie responsabilità. La soluzione politica e non militare è l’unica strada possibile per porre fine ai massacri e per costruire la pace tra i popoli.
Claudia Zuncheddu – Sardigna Libera