Perquisiti anche abitazione, automobile ed effetti personali della cronista Tiziana Simula, iscritta nel registro degli indagati per la presunta violazione dell’articolo 326 del Codice Penale (rivelazione di segreti d’ufficio commessa da un pubblico ufficiale). I rappresentanti della categoria al fianco della collega e dalla redazione di Olbia «in una battaglia di civiltà e di democrazia».
La redazione olbiese della Nuova Sardegna, l’abitazione, l’automobile e gli effetti personali della cronista Tiziana Simula sono stati perquisiti oggi pomeriggio, 27 marzo, dai carabinieri in seguito alla pubblicazione di un articolo di cronaca giudiziaria riguardante due magistrati del tribunale di Tempio Pausania. L’articolo faceva parte di una serie di servizi giornalistici della Nuova Sardegna relativa a una inchiesta della Procura della Repubblica di Roma su presunti reati commessi da magistrati e avvocati del Tribunale di Tempio.
Nel fascicolo delle indagini ci sarebbe l’esposto dell’ex presidente del tribunale Francesco Mazzaroppi (indagato nell’inchiesta principale) nei confronti dell’ex procuratore di Tempio Domenico Fiordalisi. E proprio questo articolo, pubblicato il 24 marzo nelle pagine di attualità regionale della Nuova Sardegna, ha spinto il procuratore facente funzioni della Procura di Tempio Pausania, Andrea Garau, a iscrivere la giornalista Tiziana Simula nel registro degli indagati per la presunta violazione dell’articolo 326 del Codice Penale che punisce la rivelazione di segreti d’ufficio commessa da un pubblico ufficiale.
«Imputazione sconcertante, perché ipotizzata nei confronti di una giornalista, e per di più contestata da una Procura della Repubblica che non è neppure la titolare della indagine cui faceva riferimento l’articolo», commentano in una nota congiunta Federazione Nazionale della Stampa Italiana, l’Associazione della Stampa Sarda, il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, l’Ordine dei giornalisti della Sardegna e l’Unione cronisti sardi.
Nel decreto di perquisizione e sequestro, disposto per cercare il ‘corpo del reato’, il magistrato ha autorizzato i carabinieri a sottoporre, se necessario, a perquisizione personale i giornalisti e i poligrafici presenti nella redazione della Nuova Sardegna e nell’abitazione della giornalista Tiziana Simula. La giornalista è stata sottoposta a perquisizione personale al momento della notifica dell’atto giudiziario.
In attesa di conoscere nel merito le accuse ipotizzate nei confronti della cronista, che sta seguendo l’inchiesta romana che ha portato a iscrizioni nel registro degli indagati di magistrati e avvocati del Tribunale di Tempio, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, l’Ordine dei giornalisti e l’Associazione della Stampa Sarda manifestano la propria preoccupazione per quello che considerano un gravissimo episodio di violazione del diritto dovere di cronaca e della libertà di informazione.
«La pubblicazione di un esposto presentato da un privato cittadino alla magistratura, un documento che tecnicamente non può essere considerato coperto da segreto istruttorio, oggi ha dato occasione per una inaudita intrusione delle forze dell’ordine e della magistratura nella redazione olbiese della Nuova Sardegna», rilveano Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Associazione della Stampa Sarda, Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Ordine dei giornalisti della Sardegna e Unione cronisti.
«La sede del giornale – proseguono – è stata perquisita dai carabinieri che hanno sequestrato materiale, questo sì, garantito e protetto per legge dal segreto professionale. I militari, incaricati dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania, hanno infatti sequestrato alla cronista Tiziana Simula il telefono personale e i computer personale e professionale. Quest’ultimo contiene tutta la posta, tanto quella personale quanto quella riservata diretta alla redazione olbiese della Nuova Sardegna, dove lavorano sei giornalisti».
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana, l’Associazione della Stampa Sarda, il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, l’Ordine dei giornalisti della Sardegna, l’Unione cronisti sardi manifestano «la propria totale solidarietà e vicinanza alla collega Tiziana Simula e ai giornalisti della Nuova Sardegna. Il sindacato – conclude la nota – vigilerà sugli sviluppi della inchiesta ed è fin d’ora a fianco dei giornalisti sardi in una battaglia di civiltà e di democrazia».