Si deve ammettere che il M5S in Sardegna abbia sbaragliato il campo. I numeri sono tali che i pentastellati possono gioire e cantare a squarciagola, per il modo chiaro e limpido con il quale hanno “liquidato” le forze politiche avversarie.
Indiscutibile l’affermazione della componente di Luigi Di Maioche ha vinto in tutti i collegi uninominali. Un successo che, a dirla in tutta franchezza, è andato oltre le previsioni, a conferma, evidentemente, che i sardi erano stanchi di sentire promesse mai mantenute, sia da parte del centrosinistra, sia da parte del centrodestra.
Ovviamente ad uscire con le “costole rotte” da questa competizione è stato il centrosinistra, con il Pd che ha pagato la “cambiale” più corposa in termini di voti. La sconfitta sta ad indicare che i sardi sono profondamente delusi non solo dal comportamento del governo nazionale, ma anche di quello regionale.
Renzi da un lato e Pigliaru dall’altro hanno pagato pegno per i troppi errori commessi su più fronti ai danni dell’isola. A loro, a questo punto, non resta che leccarsi le ferite e meditare asulle tante promesse mancate: lavoro, urbanistica, ambiente e sanità.
Ora c’è da attendere la definitiva attribuzione dei seggi in palio nell’isola: 16 seggi dei 25 disponibili potrebbero andare ai grillini, tre a Forza Italia, tre al Pd, due alla Lega-Psd’Az e uno a Fratelli d’Italia.
Rimangono a scrutinare 10 sezioni su 1838 e il M5S, percentualmente, è saldamente in testa con il 42,47, seguito dalla coalizione del centrodestra (31,89). Il centrosinistra ha ottenuto il 17,69%, mentre il Pd è fermo a 37,18. Di seguito gli eletti in Sardegna all’Uninominale: a Sassari Mario Perantoni, a Nuoro Mara Lapia, a Oristano Luciano Cadeddu, a Carbonia Pino Cabras, a Cagliari Andrea Mura. Nei tre collegi uninominali del Senato vittorie definitive per Maria Vittoria Bogo Deledda nel collegio Sardegna ed Emiliano Fenu nel Centro, e praticamente definitiva per Gianni Marilotti nel Sud, dato che ha dieci punti di vantaggio a sette sezioni dal termine dello scrutinio. Come detto, gli eletti sono tutti del M5S.
Nel proporzionale, al Senato il M5S dovrebbe aggiudicarsi due seggi con Ettore Licheri ed Evira Lucia Evangelista; uno ciascuno spetta a Forza Italia (Emilio Floris), Lega-Psd’Az (Christian Solinas) e Pd (Giuseppe Luigi Cucca). Più difficile il ragionamento alla Camera, per via della distribuzione dei seggi su base nazionale.
Una prima ipotesi, del tutto ufficiosa, dà cinque seggi al M5S con Emanuela Corda, Andrea Vallascas, Lucia Scanu, Alberto Manca e Paola Deiana; due a FI con Ugo Cappellacci e Pietro Pittalis; due al Pd con Romina Mura e Gavino Manca; uno a Lega-Psd’Az (Guido De Martini) e uno a Fratelli d’Italia (Salvatore Sasso Deidda).
Qualcosa, comunque, potrebbe cambiare per quanto riguarda gli eletti con i “resti” minori (Scanu, De Martini, Deidda).