«Epos», spettacolo allestito dal laboratorio teatrale del Liceo classico Canopoleno, sarà in scena nell’aula magna del Liceo venerdì 16 marzo alle 19.
Lo spettacolo è fra quelli selezionati dal festival nazionale di teatro classico «Thauma, teatro antico in scena» che si svolgerà al teatro Commenda di Milano dal 20 al 23 marzo.
Il festival, organizzato dall’Università Cattolica e dal Centro Mario Apollonio e rivolto alle scuole superiori di tutta Italia, mette in gara spettacoli del repertorio classico greco e latino secondo l’uso dell'”agone drammatico” che dal sesto secolo a.C. favorì ad Atene l’emergere dell’arte teatrale.
«Epos» è stato selezionato dal prestigioso festival milanese fra decine di proposte di scuole italiane. Il progetto ha lo scopo di promuovere la sensibilità e l’interesse dei giovani verso i grandi classici del teatro antico che hanno costruito le fondamenta della nostra civiltà occidentale e che possono ancora rappresentare punti di riferimento forti per il mondo giovanile, offrendo strumenti culturali ed esperienze utili per affrontare le grandi complessità del vivere contemporaneo.
Il laboratorio è stato sostenuto dalla Fondazione di Sardegna, e lo spettacolo è dedicato a Marta Mameli, studentessa del Liceo mancata nel 2011, appassionata di poemi antichi
«Epos» è un viaggio reale e immaginario, avanti e indietro nel tempo, che intreccia alcuni quadri dell’Iliade, dell’Odissea, dell’Eneide con temi come la guerra, la fuga e l’esilio.
I giovani attori ripetono versi antichissimi, che parlano dei percorsi degli eroi alla ricerca di una patria, della salvezza, dell’amore. I motivi sono prepotentemente attuali: famiglie e popoli strappati alla propria terra, il viaggio fra i pericoli, l’angoscia per il futuro, la paura dello straniero, il respingimento, l’accoglienza.
“Infiniti lutti” che minacciano continuamente l’umanità nomade dei nostri giorni. Simbolo della persistenza del mito nell’oggi sono i cappotti, i cappelli e le valigie che i ragazzi indossano, smontano e rimontano durante l’andirivieni scandito dai versi e dai richiami musicali e visivi: il presente viene da lontano e scopriamo che l’epica antica parla di noi.
Anche le musiche dello spettacolo seguono lo stesso itinerario: dalla rivisitazione di “Dido and Aeneas” di Purcell alla “Ninna nanna della guerra” di Trilussa musicata dai Cantacronache.