Il dirigente scolastico Giovanna Contini: “Il Canopoleno è una realtà in grande crescita con i suoi oltre 900 studenti, dalle elementari fino ai licei, dal Convitto al Campus
E’ stata presentata nell’aula magna del Convitto Nazionale Canopoleno, l’opera di Marcello Derudas dal titolo “Il Convitto Nazionale Canopoleno di Sassari, una finestra aperta su 400 anni di storia”. E’ stato solo il primo di una serie di incontri attraverso i quali il libro sarà presentato alla città: un’occasione per conoscere la storia di questa antica istituzione che ha formato intere generazioni di studenti.
Nato nel 1611, il Convitto “Canopoleno” fu fondato come Collegio dal prelato sassarese Antonio Canopolo. Il seminario fu affidato dal 1627 ai Gesuiti che, per circa due secoli ospitarono i seminaristi finché, venne poi trasformato in un Collegio dello Stato riservato quasi esclusivamente ai figli della ricca borghesia di Sassari e del circondario.
“E’ stato un grande lavoro, riuscire a mettere insieme la storia di questa istituzione – commenta l’autore- che poi è insieme la storia di questo territorio. Si è trattato di una ricerca continua per scoprire ogni volta qualcosa di nuovo e interessante, come mi auguro possa essere per i lettori questo volume”.
Edito da Carlo Delfino, presente all’incontro insieme ai docenti Mario Tola e Ida Colagrossi, oltre a numerosi studenti e docenti dell’istituto sassarese, particolarmente interessati dal racconto degli eventi di cui è stata protagonista la loro scuola che divenne “Convitto Nazionale” con il Regio Decreto del 10 marzo 1860. Agli inizi degli anni Settanta il Convitto Nazionale “Canopoleno”, si trasferì con le scuole annesse nella nuova sede di via Luna e Sole, la cui realizzazione è stata resa possibile, grazie alla donazione dei terreni di un ex convittore, il commendator Giacomo Poddighe.
“Il Canopoleno è una realtà in grande crescita con i suoi oltre 900 studenti, dalle elementari fino ai licei, dal Convitto al Campus – dice il dirigente scolastico Giovanna Contini – per una storia che partendo quattrocento anni fa ha arricchito ed arricchisce culturalmente il nostro territorio ogni giorno.”
Nelle vicende del “Canopoleno”, importanti perché aiutano ad inquadrare i circuiti di formazione della classe dirigente isolana, si affacciano e fanno da sfondo gli avvenimenti più significativi della storia sarda del Novecento, con protagonisti di rilievo della memoria collettiva: da Palmiro Togliatti (ex convittore), ad Antonio Segni, Camillo Bellieni, Enrico Berlinguer, Francesco Cossiga, per arrivare ad Antonio Pigliaru e Salvatore Mereu.
Tra i tanti, e giusto per citarne alcuni. Per una scuola sempre pronta ad operare a stretto contatto con il territorio, capace di individuarne i cambiamenti e coglierne le opportunità a beneficio dei propri allievi.