Una sfida e un’opportunità: al Liceo del Convitto nazionale “Canopoleno” da vent’anni è questo il Laboratorio Teatrale. Oltre a rappresentare un imperdibile appuntamento cittadino.
Nato per gioco, ha impegnato nel tempo moltissimi alunni del Liceo Classico, per poi aprirsi all’esterno, coinvolgendo studenti di diversi Istituti superiori cittadini e dell’Università, grazie anche al sostegno del Comune di Sassari.
“Lavorare insieme a ragazzi di altre scuole ci ha permesso di sviluppare un senso di appartenenza ampio, legato non al singolo Istituto, ma alla città. Mettere in scena testi diversissimi tra loro ci ha incuriosito e arricchito fino ad emozionarci -raccontano i ragazzi della loro esperienza- come al Concorso internazionale dedicato a Boccaccio, organizzato dalla Brown University di Providence, negli Stati Uniti. Una vittoria che ci ha fatto sentire Campioni del mondo!”
E se sono significativi i riconoscimenti che in questi anni il lavoro dei giovani attori seguiti dal regista Sante Maurizi hanno ricevuto -dei quali il Canopoleno è orgogliosissimo (due premi regionali, due nazionali e, appunto, quello internazionale)- è di gran lunga più importante lo spirito quale i ragazzi hanno affrontato e affrontano un lavoro impegnativo sì, ma senza dubbio gratificante.
Per gli allievi dell’istituto sassarese c’è un nuovo prestigioso appuntamento da non perdere. L’ ultimo lavoro in ordine di tempo, Epos, è stato ammesso al Concorso Nazionale di Teatro antico della Università Cattolica di Milano, “Thauma”, per il quale vengono selezionati 20 istituti in tutta Italia. Gli studenti-attori potranno partecipare grazie all’importante contributo della Fondazione di Sardegna, sempre molto attenta e sensibile alle opportunità culturali del territorio. I temi che il laboratorio teatrale intreccia da alcuni quadri dell’Iliade, dell’Odissea, dell’Eneide sono la guerra, la fuga, l’esilio. E poi l’amore, la nostalgia e il ritorno.
Lo spettacolo sarà presentato venerdì 16 Marzo alle 19 nell’Auditorium della scuola, e per i ragazzi del Canopoleno sarà un evento particolarmente sentito perché dedicato a Marta Mameli -studentessa del Liceo prematuramente scomparsa nel 2011- la cui passione per i poemi antichi rivivrà grazie all’interpretazione suoi giovani compagni. Epos è un viaggio reale e immaginario, avanti e indietro nel tempo. I giovani studenti ripetono con versi antichissimi motivi prepotentemente attuali: famiglie e popoli strappati alla propria terra, il viaggio fra i pericoli, l’angoscia per il futuro, la paura dello straniero, il respingimento, l’accoglienza. “Infiniti lutti” che minacciano continuamente l’umanità nomade dei nostri giorni. Simbolo della persistenza del mito nell’oggi sono i cappotti, i cappelli e le valigie che i ragazzi indossano, smontano e rimontano durante l’andirivieni scandito dai versi e dai richiami musicali e visivi. Per un presente che viene da lontano. Per un’epica antica che parla di noi.