Arbau, La Base: “Necessari controlli per animali che varcano i confini sardi. Seguire la normativa europea, fattibile grazie ai privati”
“E’ necessario che tutti gli animali che varcano i confini sardi siano sottoposti a controlli sanitari in stalli di sosta appositi nei porti sardi, dove il personale veterinario fa le dovute verifiche sanitarie. Una forma di autotutela per gli allevamenti isolani, e allo stesso tempo un filtro per tutto il bestiame che viene immesso nel mercato isolano, in stretta concorrenza con quello locale”. E’ quanto chiede Efisio Arbau, presidente del movimento La Base, che nel 2015 ha anche depositato in Consiglio regionale un progetto di legge.
Un’azione da attuare ieri, e non più procrastinabile, veicolata al legislatore tramite una proposta che nel 2015 fu messa nero su bianco, attraverso una testo di legge dimenticato nei cassetti della macchina del Consiglio Regionale.
L’improcrastinabilità della sua attuazione la si tocca con mano anche in questi giorni con l’arrivo, come denunciato dal Consorzio di tutela dell’Agnello di Sardegna Igp, di tantissimi agnelli stranieri dei quali non conosciamo spesso l’origine.
“La proposta – spiega Efisio Arbau – pone una semplice regola base per una Regione a forte vocazione zootecnica come la nostra: quella del controllo sanitario preventivo degli animali vivi che vengono introdotti nel nostro territorio. Controlli che, in linea con la normativa europea, saranno effettuati a campione nelle stalle di sosta che sorgeranno nei porti grazie alla libera iniziativa imprenditoriale, evitando anche ulteriori costi per le casse pubbliche”.
L’obiettivo non è quello di discriminare o ostacolare la libera circolazione degli animali provenienti da altre regioni o Stati, ma vuole verificare che questi rispondano ai requisiti europei e in particolare rispettino le condizioni in materia di identificazione. Inoltre tra le altre cose si verificherà che provengano da un’azienda o da un centro o organismo soggetti a regolari controlli veterinari ufficiali; siano accompagnati durante il trasporto dai certificati sanitari e dagli altri documenti previsti; non siano originari di aziende o regioni soggette a restrizioni a causa del sospetto o dell’esistenza di alcune malattie; siano originari di uno Stato o di una regione che offre garanzie sanitarie sufficienti rispetto allo Stato destinatario; siano trasportati conformemente alle norme vigenti sull’igiene.
“In caso di inosservanza di queste norme sono previste ovviamente delle sanzioni. In poche parole chiediamo pari condizioni in ordine agli elevati costi che sopporta il nostro sistema zootecnico per il controllo sanitario degli animali allevati in Sardegna. Costi – sottolinea Arbau – divenuti insostenibili se riferiti alle diverse epidemie che si sono succedute negli anni per una mancanza totale di programmazione e controlli”.
La politica veterinaria risulta, dunque, complementare alle strategie commerciali che una comunità regionale come la nostra intende intraprendere.