Coldiretti e Osvic: la terra come strumento di integrazione.
Al via un progetto inclusione sociale rivolto a minori extracomunitari. In un agrumeto di Milis, nella azienda della famiglia Manca, venerdì 6 aprile, Osvic e Coldiretti Oristano consolidano la collaborazione relativa alle attività di orientamento professionale e inclusione sociale con aziende agricole e imprenditori protagonisti.
Beneficiari alcuni giovani Minori Stranieri Non Accompagnati, ospiti della cooperativa sociale Adalia.
L’attività sviluppata da Osvic e Coldiretti Oristano prevede un serie di incontri di orientamento alla formazione professionale in sinergia e la collaborazione con alcune aziende agricole del territorio.
Un progetto che risponde alla esigenza, espressa dai destinatari dell’azione, di avere informazioni specifiche relative le varie professionalità che il modo agricolo presenta.
L’obiettivo dell’iniziativa è infatti quello di fornire strumenti professionali ed esperienziali ai Minori così che possano acquisire consapevolezza delle opportunità da un punto di vista lavorativo, con il fine di promuovere la loro autonomia ed integrazione, anche quando avranno raggiunto la maggior età o ad un eventuale rientro e attività nella loro nazione di origine.
Il tema del “ritorno alla terra” e della valorizzazione della vocazione agricola della provincia, permette a Osvic e a Coldiretti Oristano di promuovere un percorso innovativo, sperimentale, nel quale lo straniero acquisisce strumenti utili per valutare e progettare il suo futuro, a partire dal valore del lavoro e della competenza professionale.
Si rafforza in questo modo una sinergia avviata da tempo tra i due partner di progetto. Una sinergia che in passato ha avviato la realizzazione di orti famigliari in Kenya e di azioni di solidarietà nelle quali le eccellenze del mondo agricolo oristanese sono diventate strumento di ausilio ed inclusione sociale.
L’iniziativa Osvic – Coldiretti Oristano si colloca all’interno di un percorso progettuale che è sostenuto e co-finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna e dalla Fondazione di Sardegna.