Le tre persone imputate si avvarranno della facoltà di fare dichiarazioni spontanee proprio per riportare fino all’ultimo il focus sugli animali ancora prigionieri nelle gabbie dei laboratori.
L’iter giudiziario si avvia alla conclusione e l’udienza del processo per la liberazione degli animali da Farmacologia è fissata per giovedì 26 aprile al tribunale di Milano, quando sarà pronunciata la sentenza del procedimento penale nei confronti delle attiviste e degli attivisti che il 20 aprile 2013 occuparono gli stabulari del Dipartimento di Farmacologia dell’Università Statale di Milano e liberarono 400 topi e un coniglio.
MEDIA INFO:ORE 14.30 INIZIO UDIENZA PRESSO IL PALAZZO DI GIUSTIZIA DI MILANO VIA FREGUGLIA SEZIONE 8 – 8 BIS per foto e riprese in aula accredito con debito anticipo.
Gli attivisti in questa fase saliranno in aula a sostegno degli imputati. Si calcola di arrivare a sentenza verso le ore 16.00 quando gli imputati, potranno rilasciare interviste a caldo e le dichiarazioni rilasciate in aula.
UFFICIO STAMPA PRESENTE: Silvia Premoli 3280440635.
Nel corso delle quattro udienze precedenti sono stati sentiti i testimoni dell’accusa: gli agenti di polizia della Questura di Milano che quel giorno intervennero cercando, senza successo, di mettere fine all’occupazione, la direttrice del Dipartimento di Farmacologia, il responsabile del CNR (Consiglio nazionale delle ricerche) che lì conduce esperimenti e il Rettore dell’Università degli Studi di Milano. Questi ultimi avrebbero dovuto giustificare con documenti e dati precisi la richiesta di 500.000 euro di risarcimento danni presentata da Università e CNR, mostrando invece solo quanta indifferenza e cinismo esiste nel mondo della sperimentazione animale. La scorsa udienza, invece, sono stati sentiti i testimoni per la difesa.
In questa fase cruciale dell’iter processuale una nota ufficiale del Coordinamento Fermare Green Hill riporta:
“Con questa azione diretta ai laboratori di Farmacologia abbiamo potuto finalmente testimoniare la verità: ovvero che gli animali liberati non solo erano in condizioni psicologiche pessime, come sempre accade negli stabulari, ma anche in inaspettate e ingiustificabili condizioni fisiche e sanitarie. Moltissimi avevano infatti lesioni, amputazioni di arti e coda, infezioni auricolari e oculari, tumori, dermatiti, piodermiti, micosi e perfino rogna. Viene chiesto a noi un risarcimento ingente perché con il solo nostro ingresso avremmo in qualche modo contaminato gli animali quando queste erano le condizioni dello stabulario di Università e CNR, condizioni per altro simili a quelle di tutti i luoghi di prigionia del mondo dove, a causa di stress, vicinanza e ammassamento gli uni sugli altri, gli individui si ammalano, si mordono tra di loro e si provocano lesioni gravi.
Abbiamo prodotto il registro ufficiale di carico e scarico dello stabulario da cui si evidenziano numeri di animali completamente diversi da quelli contestatici in fase di denuncia e in fase di richiesta di risarcimento danni. Numeri diversi dagli animali che abbiamo portato in salvo e dato in adozione.
Quindi la verità è una sola: non sanno assolutamente quanti animali abbiamo portato via e quanti animali erano presenti nello stabulario, ma hanno ben presente quanti soldi chiederci e qualunque loro richiesta di risarcimento è ridicola, infondata e irragionevole.
Durante l’udienza del 26 marzo è stata particolarmente interessante la dichiarazione fornita da uno dei testimoni della difesa, dottor Daniele Tedeschi, biologo PhD in fisiologia e scienziato, con un ruolo attivo in diverse associazioni nazionali ed internazionali etiche che si occupano di ricerca scientifica senza l’uso di modelli animali e di metodiche sostitutive (come previsto anche dalle più recenti normative europee). Il dottor Tedeschi, forte anche delle sue passate esperienze di lavoro in istituti dove si svolgono esperimenti sugli animali, ha saputo chiarire dei punti essenziali per la dimostrazione delle gravi mancanze ed irregolarità presenti nel Dipartimento di Farmacologia.
È stato inoltre ascoltato uno degli imputati che ha ricostruito gli eventi ed in fine smentito la tesi dell’accusa secondo cui durante l’azione sarebbero state danneggiate le attrezzature ed esposti al pubblico gli animali.
Sono passati cinque anni da quella giornata di liberazione e purtroppo è aumentato di molto il numero di animali (dai topi ai macachi) utilizzati per ogni possibile esperimento nei laboratori pubblici e privati”.
Coordinamento Fermare Green Hill
Contatti per la stampa CFGH
339.2144345 – 348.3007831
PER APPROFONDIMENTI
www.dentrofarmacologia.org
PAGINA fb
https://www.facebook.com/controgreenhill/?fref=ts
VIDEO