La Stazione Carabinieri di Berchidda ha concluso un’indagine finalizzata alla scoperta di numerose truffe online di cui sono rimaste vittime alcuni cittadini di Olbia e Berchidda.
Le truffe online sono sempre più numerose e l’invito, oltre ad utilizzare il web con grande cautela, è sempre quello di presentarsi presso le Stazioni CC del territorio per denunciare i tentativi di truffa in cui ci si imbatte, così come le truffe che di cui si può rimanere vittima.
Negli ultimi tempi, presso la Stazione di Berchidda sono state presentate sei denunce per truffe subite tramite l’uso del web. Le truffe sono varie e gli autori usano siti diversi che, spesso e volentieri, si rivelano essere siti o piattaforme web sicuri, ma non sempre gli utenti sono filtrati dalla società. L’invito è quello di utilizzare, oltre alla comune prudenza, le piattaforme più note, strumenti di pagamento che offrano una garanzia di rimborso in caso di truffa e trattative con utenti che abbiano numerose recensioni positive. Un suggerimento utile è anche quello, ove possibile, di effettuare dei controlli incrociati sfruttando altri siti, per verificare che non risultino truffe segnalate per gli utenti con cui si intende avere rapporti.
Nel caso di Berchidda le truffe sono state di vario tipo: in due casi la vendita di Playstation PS4 per valori di 198 e 214 euro, in un caso la promessa di una relazione sentimentale che ha portato la vittima a versare oltre 10000 euro, l’acquisto di un IPhone 5S per circa 200 euro e un’autovettura per la quale la vittima ha versato un acconto di 550 euro.
Gli autori, tutti scoperti, nonostante utilizzassero alias difficili da individuare, sono R. M., 25enne di Pescara, A. d. C., 44enne di Pescara, entrambi pregiudicati e V. S., 35enne ucraino di Napoli per quanto riguarda le PS4, C. C., pluripregiudicato 62enne di Taranto per la vendita dell’IPhone e F. C., pregiudicato 43enne milanese per l’acconto versato per un auto che non esiste.
Il più singolare è G. C., maschio 30enne di Pomigliano d’Arco (NA), pregiudicato, denunciato perché fingendosi donna e mostrando foto chiaramente non proprie, ha ottenuto oltre 10mila euro dalla vittima che, ingenuamente, pensava di aver incontrato una donna disposta a costruire una relazione sentimentale.