Un protocollo d’intesa tra Regione, sindaci, operatori turistici e associazioni culturali per la salvaguardia e la valorizzazione delle tratte turistiche delle ex Ferrovie complementari della Sardegna. E’ la richiesta formulata dai rappresentanti del Comitato per il Trenino Verde sentiti questa mattina dalla Commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale.
«E’ da tempo che chiediamo al presidente Pigliaru di mettere nero su bianco le cose da fare – ha detto il portavoce del Comitato Paolo Pisu – Regione e Arst dicono che il Trenino Verde è il secondo attrattore turistico della Sardegna dopo la Costa Smeralda. Le sue potenzialità sono enormi, non si può continuare a perdere tempo, serve un piano generale per la sua valorizzazione».
La delegazione del Comitato, formata da alcuni sindaci del Sarcidano, da diversi operatori turistici e dal presidente di Legambiente Vincenzo Tiana ha presentato alla Commissione un documento articolato in cui vengono indicati nove punti per un programma concordato di sviluppo Tra le richieste, la ripresa dell’esercizio ferroviario nelle quattro tratte del Trenino Verde, l’acquisto di nuovi treni destinati al servizio turistico, incentivi per i viaggi culturali, il completamento del dossier per la candidatura delle ferrovie turistiche sarde a patrimonio dell’Unesco, la concessione delle stazioni ferroviarie e dei caselli ai comuni per inserirli nella programmazione territoriale e trasformarli in centri di accoglienza per i turisti e per la vendita di prodotti locali.
«Del nostro Comitato fanno parte 52 sindaci e 250 operatori turistici – ha aggiunto Pisu – abbiamo le idee chiare e anche le soluzioni per rilanciare il trenino Verde. Una su tutte: la Corsica ha stanziato 264 milioni di euro per una tratta di 167 km. Solo il 20% di quelle risorse è a carico della Regione, il resto arriva dallo Stato francese e dalla Comunità Europea. Perché la stessa operazione non si può fare in Sardegna?»
Giudizio condiviso dagli amministratori locali: «C’è bisogno di una regia unica – ha detto il sindaco di Mandas Marco Pisano – l’Arst ha annunciato un piano decennale da 264 milioni di euro. La Regione deve mettere il cappello sui piani strategici territoriali. C’è bisogno di linee guide comuni per non disperdere le risorse e armonizzare il progetto».
Certezze sui tempi dei servizi turistici e sulla disponibilità dei treni chiedono invece gli operatori turistici: «Non si può arrivare al mese di maggio, quando la stagione è già partita, senza avere un calendario a disposizione – ha detto Alessandro Murino, operatore turistico ogliastrino – in questi ultimi anni abbiamo sentito troppe bugie». Sulla stessa lunghezza d’onda il manager di “Laghi Sardegna” Sandro Bandinu: «C’è chi ha investito molte risorse sui territori puntando sulla presenza del Trenino Verde – ha affermato Bandinu – la Regione in questi anni ha stanziato importanti risorse per le tratte turistiche, dove siano andati a finire però non si sa. Occorre fare chiarezza su come vengono spesi i soldi». Sulla necessità di separare i bilanci del trasporto pubblico locale e dei servizi turistici ha insistito anche il sindaco di Meana Angelo Nocco: «I soldi stanziati per il Trenino Verde devono essere utilizzati per potenziare il servizio. Le spese pubbliche vanno rendicontate nel dettaglio. La Regione ha stanziato 15 milioni di euro per il triennio 2016-2018, non sono pochi. Potrebbero realizzarsi molti interventi mirati, a partire dalla manutenzione ordinaria delle tratte».
Per Vincenzo Tiana (Legambiente) occorre ripensare alle scelte fatte in passato: «Il servizio turistico non può essere slegato dal servizio di trasporto pubblico locale – ha detto Tiana – i turisti spesso arrivano e non trovano treni a disposizione. Dopo il passaggio delle competenze sui trasporti dello Stato alla Regione, su cui in molti avevamo riposto molte speranze, la situazione è peggiorata».
Di diverso avviso Augusto Corona della Cisal, secondo il quale turistico e Tpl devono rimanere distinti. «Solo in questo modo i finanziamenti per il Trenino Verde possono essere vincolati. Per potenziare il servizio si deve investire sui mezzi e sulle infrastrutture».
Nel dibattito sono intervenuti alcuni consiglieri regionali. Eugenio Lai (Art1-Mdp) ha proposto l’adozione di un provvedimento da parte della Commissione che individui soluzioni a breve e lungo termine per la valorizzazione delle tratte turistiche, mentre Fabrizio Anedda (Misto) ha sottolineato la necessità di un’azione di sostegno a favore degli imprenditori: «Gli operatori non possono più aspettare, le linee ferrate sono degradate – ha detto Anedda – occorre far arrivare i turisti anche con mezzi alternativi. In attesa degli interventi sulle linee ferrate si utilizzi il gommato».
Per Luigi Crisponi (Riformatori) occorre fare scelte chiare sul futuro del trenino: «Se si dice che è il secondo attrattore turistico dell’Isola occorre agire di conseguenza – ha detto Crisponi – per questo non capisco perché la Giunta abbia destinato 225 milioni di euro alle ciclovie e neanche un euro alle ferrovie».
Al termine dell’audizione, il presidente Luigi Lotto ha annunciato la convocazione in Commissione degli assessori regionali dei Trasporti e del Turismo e dell’amministratore unico dell’Arst Chicco Porcu. «Contiamo di chiudere le audizioni entro il mese di maggio – ha detto Lotto – poi eventualmente presenteremo una risoluzione tra trasformare in un ordine del giorno da votare in Consiglio».