«Oggi celebriamo la giornata dell’orgoglio sardo, Sa die de Sa Sardigna, giornata che ricorda quella lontana data del 28 aprile del 1794, passata alla storia per l’insurrezione dei sardi e la cacciata dei dominatori piemontesi. Un episodio storico che trae origini complesse da uno stato di malessere profondo del popolo sardo cui concorsero molteplici cause e che quest’anno celebriamo in occasione di un altro anniversario dall’alto valore simbolico, il Settantesimo dello Statuto sardo».
Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, intervenendo questa mattina a Cagliari alle celebrazioni per Sa die de Sa Sardigna, organizzate dal comitato Pro Sa Die al palazzo Viceregio.
«Questo pomeriggio – ha ricordato il presidente del Consiglio – il Parlamento sardo si pronuncerà sul testo della legge che riconosce Procurade ‘e moderare come inno ufficiale della Sardegna, da sempre nel cuore di tutti i sardi. Non è una scelta casuale che rafforza l’alto valore e significato identitario della proposta».
E a riguardo, il massimo rappresentante dell’Assemblea sarda ha aggiunto di essere particolarmente felice ed orgoglioso perché nell’occasione in Aula consiliare ci saranno anche i rappresentanti della Fasi e una folta delegazione di sardi emigrati.
«La data del 28 Aprile 1794 e l’episodio storico ricordato, che ha rappresentato un vero e proprio atto rivoluzionario – ha aggiunto – sono il simbolo dell’orgoglio sardo e il riferimento per un percorso non ancora compiuto che trova le ragioni più profonde nella ricerca di autonomia, nella sua difesa e nel suo ampliamento verso il pieno riconoscimento della sovranità e della piena autodeterminazione dei sardi. Abbiamo ancora tanto da fare, abbiamo necessità di battaglie identitarie da condurre insieme, che diano forza e contenuto al nostro agire».
«Da anni ci diciamo che questo percorso dell’autonomia sarda sembra sia bloccato – ha sottolineato – sembra non sia stato capace di stare al passo con i tempi, a raccogliere la sfida della modernità, esercitando la propria specialità, la propria autonomia nelle necessità di oggi. “Di fronte ai millenni della nostra storia, l’autonomia sarda è appena nata”, recita lo slogan della campagna istituzionale che abbiamo dedicato al Settantesimo dello Statuto sardo – ha concluso – nella quale mi auguro tutti i sardi possano riconoscersi con orgoglio e appartenenza, consapevoli delle nuove sfide che ancora ci aspettano».