Una beffa crudele con effetti imprevedibili ne “La cena dei cretini” di Francis Veber – in tournée nell’Isola sotto le insegne del CeDAC nella mise en scène firmata da Nicola Pistoia e Paolo Triestino, protagonisti accanto a Simone Colombari, Maurizio D’Agostino, Loredana Piedimonte e Silvia Degrandi – per una pungente satira della società tra vizi privati e pubbliche virtù.
Ironia in scena con “La cena dei cretini” di Francis Veber – divertente e cattivissima commedia su un singolare “gioco di società”, che sbarca nell’Isola nella versione di Nicola Pistoia e Paolo Triestino, in cartellone giovedì 19 aprile alle 21 al Teatro Civico di Alghero, venerdì 20 aprile alle 21 al Teatro del Carmine di Tempio Pausania, sabato 21 aprile alle 21 all’Auditorium Comunale di Arzachena e infine domenica 22 aprile alle 21 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale per la Stagione di Prosa 2017-18 organizzata dal CeDAC nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna
Uno spietato affresco della (buona) borghesia tra vizi e (rare) virtù con la scoppiettante pièce firmata dal drammaturgo e regista francese (che ne ha tratto anche una riuscita versione cinematografica, seguita dal remake “A cena con un cretino” (“Dinner for Schmucks”) con la regia di Jay Roach), incentrata sulla figura “emblematica” del “cretino”, un uomo ingenuo e sempliciotto, maldestro e particolarmente incline alla “gaffe” – bersaglio ideale per il gruppo di amici che si divertono a farsi beffe dei propri ospiti, in una sorta di gara in cui vince chi ha portato con sé il migliore (o peggiore) “cretino”.
Il singolare passatempo escogitato da alcuni esponenti dell’alta società ha però degli inattesi “effetti collaterali” per uno degli artefici che, in seguito ad una serie di sfortunate circostanze, si trova costretto a trascorrere la serata in un impegnativo tête-à-tête con l’ignara vittima dell’atroce scherzo, con conseguenze catastrofiche proprio a causa delle iniziative che costui intraprende con le “migliori intenzioni” – rischiando però di rovinargli la vita.
Sotto i riflettori – accanto a Nicola Pistoia e Paolo Triestino che interpretano i due protagonisti, o meglio “antagonisti” e firmano anche la regia – l’affiatata compagnia formata da Simone Colombari, Maurizio D’Agostino, Loredana Piedimonte e Silvia Degrandi – che interpretano una serie di figure spesso caricaturali e grottesche, tra situazioni imbarazzanti e rivelazioni pericolose, gags e coupes de théâtre. La vicenda si svolge nella dimensione quasi claustrofobica di una dimora elegante se non lussuosa in cui “carnefice” e “vittima”, in un inusitato capovolgimento di ruoli, si ritrovano quasi “prigionieri” di una finzione, sapientemente evocata dalle scenografie di Giulia Romanelli, con i costumi di Lucrezia Farinella e il disegno luci di Luca Palmieri che sottolineano il carattere dei personaggi e le diverse temperature emotive nell’incalzare degli eventi.
“La cena dei cretini” – un classico del teatro comico e del cinema francese – rivive sulla scena con l’irresistibile e consolidato duo (noto grazie a spettacoli cult come “Muratori”) in un raffinato e perfido gioco delle parti dove colui che conscio del proprio prestigio e della propria urbanità, con impensabile e imperdonabile insensibilità, aveva premeditato di mettere alla berlina il contabile appassionato costruttore di modellini con i fiammiferi, si ritroverà a dover dipendere dalla generosità di quest’ultimo e vedrà tutte le sue sicurezze crollare miseramente insieme al venir meno – almeno temporaneamente – dalla sua arrogante superbia.
L’incontro tra due universi non comunicanti – quello degli esponenti dell’alta borghesia e quello degli oscuri funzionari governativi – mette a nudo la fragilità umana dietro la maschera della ricchezza e della disinvoltura mondana: nell’arco di una sola serata si profila la fine di un matrimonio e forse di una solida fortuna per non parlare della reputazione di un cittadino al di sopra di ogni sospetto, ma per scoprire se l’incidente avrà davvero delle conseguenze – in positivo o in negativo – non resta che andare a teatro e assaporare fino in fondo il gusto dolceamaro della commedia!
per l’Ufficio Stampa del CeDAC/ Sardegna:
Anna Brotzu – cell. 328.6923069 – e-mail: [email protected]
INFO & PREZZI
ALGHERO
biglietti
platea: intero 15€ ; ridotto 13€
palco: intero 13€ ; ridotto 10€
loggione: 7€
contatti: [email protected] – cell. 349.4127271
TEMPIO PAUSANIA
biglietti
Platea intero e galleria centrale 15 €
Platea ridotto e galleria laterale 13 €
Loggione 7 €
Riduzioni under 25 e over 65
info: tel. 079.630377 – cell. 388.3503817
email: [email protected]
FB: Teatro Del Carmine Tempio
ARZACHENA
biglietti
Posto unico: intero 14 € – ridotto 11 €
INFO: cell. tel. 328.2397198 – [email protected]
SAN GAVINO MONREALE
biglietti
Posto unico: intero 14 € – ridotto 11 €
info: cell. 340.4041567
Teatro Ghione
in collaborazione con Fiore&Germano
La Cena dei Cretini
di Francis Veber
con Nicola Pistoia e Paolo Triestino
e con Simone Colombari – Maurizio D’Agostino
Loredana Piedimonte – Silvia Degrandi
scene Giulia Romanelli
costumi Lucrezia Farinella
luci Luca Palmieri
regia Nicola Pistoia e Paolo Triestino
Un classico della commedia francese, un grande successo che da oltre vent’anni diverte, affascina ed emoziona le platee di tutto il mondo.
Un gruppo di ricchi borghesi parigini ogni settimana organizza, per divertimento, una cena in cui ognuno di loro invita un “cretino”: il migliore vincerà la serata.
Comincia da qui una girandola di gag irresistibili e malintesi divertenti, che trascineranno il pubblico in un turbinio di risate di fronte alle situazioni paradossali ed incredibili che, loro malgrado, i protagonisti saranno costretti a vivere.
I personaggi di Pierre e Pignon sembrano scritti su misura per Triestino e Pistoia, che affrontano per la prima volta un autore d’oltralpe, accompagnati da una compagnia di splendidi attori.
Francis Veber (autore tra l’altro de L’apparenza inganna, La capra, Il rompiballe) analizza la nostra società con lucida ironia, sovverte i luoghi comuni e mostra il lato “cattivo” di ognuno di noi, regalandoci un divertimento (questo sì) “intelligente”.