Domani Coldiretti Sardegna entra nel carcere di Badu ‘e Carros per incontrare i detenuti della casa circondariale. Un incontro già programmato per il 28 dicembre e successivamente per il 2 febbraio scorso ma poi per diversi motivi rinviato.
L’iniziativa fa parte di un progetto più ampio, intitolato “Quella terra profuma di libertà” nato nel dicembre del 2016 in occasione della visita alla struttura penitenziaria di Bancali, che vede come protagonisti, insieme alla Coldiretti e Campagna Amica, i componenti dell’associazione culturale Istentales e gli alunni della scuola media numero 12 dell’Istituto comprensivo Brigata Sassari di Sassari.
Il programma prevede oltre a dei momenti di riflessione anche dei momenti di spensieratezza e divertimento grazie alla musica degli Istentales e Maria Luisa Congiu che presentano in anteprima la loro canzone e progetto Lumeras.
A conclusione, come da tradizione agropastorale, ci sarà il buffet con i salumi della Cooperativa Genuina di Ploaghe di Antonello Salis, i formaggi della Cooperativa Pastori di Dorgali e la frutta e pane offerte dai produttori di Campagna Amica.
Uno dei momenti centrali saranno le letture da parte di tre insegnanti delle lettere scritte ai carcerati dagli alunni della scuola media numero 12 dell’Istituto comprensivo Brigata Sassari sul tema che da il titolo al progetto “Quella terra profuma di libertà”.
Un progetto che nasce appunto dal mondo delle campagne per trasmettere speranza attraverso i racconti dei giovani a chi sconta la propria pena dentro le mura del carcere.
“Fulcro di questa iniziativa – spiega il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – è “l’imprenditore agricolo 2.0”, non più ai margini della società come 50 anni fa, non più relegato come comparsa nel processo di realizzazione dei prodotti agricoli ma attore protagonista di una “società globalizzata” che ha sempre più necessità della garanzia diretta degli agricoltori per acquistare il cibo. E’ l’esaltazione del processo straordinario di Campagna Amica, dove i coltivatori entrano in città con i profumi, i colori ed i sapori delle produzioni dei territori italiani, della nostra Isola”.
Attraverso questa riscoperta di valori e passioni passa l’orgoglio delle imprese agricole sarde. L’essere utili nella società grazie alla dignità di un lavoro svolto all’aperto, che tocca con mano la terra, che, nello spazio esteso delle campagne, dona libertà. Un progetto di riscoperta e di conoscenza.
“Di riscoperta – precisa il presidente Battista Cualbu – per chi sta affrontando la sofferenza della detenzione, della limitazione della libertà: vogliamo nell’orgoglio della rappresentanza di Coldiretti potere dare una speranza, un’alternativa, una visione nuova. Vogliamo trasferire l’accoglienza delle campagne come opportunità di riscatto per la propria vita per potersi risentire liberi, e vogliamo farlo anche attraverso l’innocenza di chi si sta affacciando ad affrontare la vita, perché crediamo che la libertà passi per le cose semplici, come semplici sono i valori della campagna”.
“Sarà un momento di riflessione per tutti – concludono presidente e direttore – ma vogliamo farlo attraverso i valori della Festa, come si faceva una volta, attraverso i canti degli Istentales, soci di Coldiretti, e attraverso la degustazione dei prodotti delle nostre Imprese Agricole. Sarà insomma una giornata di riflessione, festa e speranza”.