Un secco no, da parte della Copagri del Nord Sardegna, all’adeguamento del tariffario veterinario regionale, che riguarda le prestazioni veterinarie da parte dei servizi delle Asl, proposto nei giorni scorsi dalla Regione.
In un momento di grave crisi economica e di fragilità del comparto agricolo, proporre ulteriori aumenti nei confronti di servizi resi al mondo agricolo o a quello delle tradizioni della cultura agropastorale, come l’esposizioni di bestiame o sfilate dei cavalli nelle sagre paesane, rappresentano è una decisione che non può essere accettata, affermano Paolo Ninniri e Tore Piana , rispettivamente Presidente e Vice Presidente della Copagri Nord Sardegna.
Troviamo gravi le affermazioni dell’assessore alla Sanità Luigi Arru, quando afferma che il ripensamento riguarderà solamente la riduzione delle tariffe sui cani e sui gatti, mentre tutto il resto del tariffario veterinario ,che riguarda il comparto agricolo subirà gli aumenti. Non abbiamo nulla contro cani e gatti, che amiamo e difendiamo, ma non si aumentino tariffe a spese del comparto agricolo e dell’allevamento, affermano Paolo Ninniri e Tore Piana.
Ci risulta che servizi veterinari delle asl, non stampino più i passaporti per i bovini e quindi della movimentazione. Raccogliamo inoltre le preoccupazioni dei nostri associati sulle vaccinazioni della blu tongue verso il sierotipo 3 per le nuove riproduzioni di ovini. Tra il 10 Maggio e il 20 Giugno gli allevamenti sono in una fase delicata, dove sarebbe bene che si proceda con molta prudenza nel eseguire tali vacinazioni.
Copagri Nord Sardegna, in conclusione, rivolge un forte appello alla Regione affinchè blocchi l’adeguamento/aumento delle tariffe del prezziario veterinario regionale proposto dall’Assessore alla sanità Luigi Arru e nel contempo si attivi per trovare soluzioni immediate atte alla semplificazione della asfissiante burocrazia regionale presente nel settore agricolo.