Il tasto reset è stato pigiato con veemenza. Segno inequivocabile indicante la precisa volontà di rimuovere dalla coscienza il brutto tonfo di domenica scorsa. L’aprile movimentato riserva altre due trasferte consecutive. Prima del recupero con gli Skorpions Varese (il 22 aprile 2018) la formazione cagliaritana affronta domenica pomeriggio il secondo e ultimo impegno interdivisionale, in casa dei Mastini.
Il team ospitante ha l’identico rendimento degli avversari con una sola vittoria su tre incontri disputati. “Il match si preannuncia bello – dichiara l’head coach cagliaritano Jarvis McGarrah – e ci troveremo di fronte un collettivo molto atletico”. Il broncio del dopo Vipers è durato appena un giorno e alla ripresa degli allenamenti il clima tra coaching staff e giocatori era fortunatamente molto disteso. Però continua a sussistere il problema degli assenti: “Dobbiamo trovare una soluzione che ci permetta di avere un numero equo di persone agli allenamenti” ha rimarcato l’allenatore statunitense. E il giusto compromesso, ha ribadito, si potrebbe trovare col reclutamento di altri giocatori per aiutare la squadra a fare un salto di qualità.
Simone Romellini: un capitano coraggioso a caccia di playoff
Nonostante la tremenda sconfitta di domenica scorsa, Jarvis McGarrah l’ha identificato come miglior esponente della difesa crociata. Il safety Simone Romellini ha già superato i dieci anni di permanenza in casa Crusaders. Abbandonò il basket nel 2007 per avventurarsi in una disciplina a lui semi sconosciuta ma che lo ha galvanizzato assai. Nell’anno del secondo scudetto era ancora in versione rookie: “Non mi sono sentito tanto protagonista di quel campionato – ammette – però è stato comunque bello poter vincere per la prima volta un titolo nazionale e sentirmi parte di qualcosa che andava oltre il football”.
Sei tornato sui campi dopo una breve parentesi, dove diversi fattori ti hanno tenuto fuori
Dopo l’infortunio al ginocchio del 2015 ho dovuto lasciare la squadra e per motivi di lavoro mi sono trasferito a Viterbo. Non avendo il tempo di giocare in un’altra franchigia sono rimasto fermo per tutto il 2016, per fortuna riuscivo a frequentare una palestra vicino a casa. Cercavo comunque di tenermi aggiornato sull’andamento della squadra attraverso alcuni compagni di squadra. Non è stato un periodo facile ma è un’esperienza che rifarei.
L’allenamento di lunedì è stato molto duro come vi aveva minacciato coach Jarvis?
E’ stato intenso, incentrato sulla parte atletica.
Jarvis stesso ti ha nominato come miglior difensore nella gara contro i Vipers, questo ti onora?
Mi fa molto piacere e lo ringrazio, però allo stesso tempo penso ai 49 punti subiti e ciò vuol dire che non abbiamo dato il massimo.
Perché secondo te domenica scorsa non avete rispettato le consegne e alla lunga siete naufragati?
Siamo partiti bene, nel primo quarto abbiamo risposto colpo su colpo in difesa. Posso pensare ad un calo di concentrazione, loro erano ben organizzati sulle corse grazie soprattutto ai blocchi in linea, con questo tipo di squadre non ti puoi permettere un minimo errore.
Pensi che con i Mastini vi esprimerete al meglio?
Giocheremo come sempre al massimo. Sappiamo che sono un ottima squadra, preparata fisicamente e ben organizzata in campo. Forse sarà la partita più tosta di questa fase del campionato.
Com’è il clima nello spogliatoio?
Direi ottimo. Veniamo da due sconfitte di fila ma questo non è un buon motivo per abbattersi. Abbiamo attraversato diverse volte situazioni simili e siamo sempre rimasti uniti. In questo momento è ancora più importante essere sempre presenti al campo per poter permettere a tutti i reparti di allenarsi nel modo giusto.
I tuoi desideri per questa stagione?
Playoff! Ma anche se non arrivassero non dimenticherò mai questo campionato perché è il primo da capitano. Per questo devo ringraziare il Coach Nanni Polese che mi ha dato fiducia e per me è solo un motivo in più per dare il massimo e non risparmiarmi mai. Go Crusaders!
Un giovane ricevitore si presenta: Giuseppe Cao
Due anni fa, per caso, si imbatté nella visione di filmati dedicati alla NFL. Fu in quell’occasione che Giuseppe Cao decise di provare il football americano. Tifoso sfegatato degli Seattle Seahawks da quando li vide vittoriosi in un Super Bowl, in quella che fu la sua prima partita gustata integralmente, è appassionato anche di pesca subacquea, disegno a matita e disegno digitale.
All’inizio di sei dovuto accontentare del flag football
Si perché per i ragazzi della mia età non c’era una squadra dove poter militare. Con la supervisione di un coach dei Cru intraprendemmo questa esperienza. Poi compiuta l’età adatta per giocare in prima squadra ne ho subito approfittato e insieme ad un altro compagno (con cui iniziai l’hanno precedente), siamo entrati nella squadra.
E che squadra!
Proprio così, mi trovo molto bene. Sono tutti molto socievoli e accoglienti, non esiste il rischio di rimanere escluso. È una squadra che ha voglia di vincere, che si vuole rialzare dal deludente anno passato, e che mette molta grinta, impegno e passione in ogni allenamento.
Com’è il rapporto con il tuo ruolo?
Appena sono entrato mi hanno inserito tra i ricevitori, mansione che desideravo ricoprire. Inizialmente ho trovato alcune difficoltà a capire gli schemi e a impararli. Piano, piano mi sto integrando, penso bene, nel ruolo.
Nel dopo Vipers avete ricevuto tanti rimproveri.
Penso che sia giusto, i coach vogliono sempre togliere fuori il meglio da noi e c’è bisogno ogni tanto di una bella strigliata. Così facendo ci preparano mentalmente e fisicamente alla partita contro i Mastini.
Quindi cambierete atteggiamento?
Si scenderà in campo certamente motivati e con rabbia agonistica. Dobbiamo rialzarci da queste due sconfitte, per far capire che i CRU ci sono e possono essere pericolosi, e che abbiamo fame di vittoria.
Propositi stagionali?
Si pensa sempre alla partita che si dovrà giocare, ma sicuramente guardando in avanti si punta ai play-off e magari anche al titolo italiano. Per mia soddisfazione personale spero di segnare il mio primo touchdown.