#dinecessitàtribù è la campagna di crowdfunding del 13° Festival Tuttestorie di Letteratura per Ragazzi “VOGLIO L’ERBA DELLE STELLE. Racconti, visioni e libri dei desideri” (Cagliari dal 4 al 7 ottobre), che verrà lanciata il 25 aprile e proseguirà sino al 25 giugno.
La raccolta fondi seguirà due modalità: attraverso il sito www.tuttestorie.it. o con versamento diretto, il 25 aprile all’EXMA e sino alla fine della campagna alla Libreria Tuttestorie. È un appello che il festival rivolge a tutti coloro che a Cagliari, in Sardegna e nel resto d’Italia, seguono il festival da 13 anni: un pubblico grande e affezionato, oltre ai tanti scrittori, artisti, insegnanti, bibliotecari e addetti ai lavori che con noi condividono l’idea che l’educazione alla lettura e la promozione delle arti siano un diritto dell’infanzia e dell’adolescenza, con al centro la scuola e i suoi 13.850 studenti che partecipano al festival.
Il 25 aprile (dalle 16 alle 20) invitiamo all’EXMA di Cagliari bambini e ragazzi, mamme e papà, nonni e zie, maestre e insegnanti, artisti, operatori e associazioni culturali, a fare tribù con noi: tutti vestiti di arancio e azzurro per aiutare il festival dei desideri a realizzare la grande festa di ottobre. Un pomeriggio di laboratori e attività con Giorgia Atzeni, Camù, Francesca Cara, Renzo Cugis, Ignazio Fulghesu, Giovanni Friargiu, Gianfranco Liori, Fabio Marceddu, Antonello Murgia, Radio X, la Tana di Lunamoonda, Evelise Obinu, Emanuele Ortu, Marco Peri, Eva Rasano, Emanuele Scotto, Pia Valentinis e speriamo molti altri che si aggiungeranno.
La scelta di chiedere, per la prima volta, un sostegno economico diffuso è legata alla decisione del Comune di Cagliari di escludere il Festival Tuttestorie dal bando contributi per attività culturali, a causa di un banale errore materiale nella rinomina di un file, senza che la commissione sia entrata nel merito del valore della manifestazione.
Al festival, finanziato dalla sua nascita e primo in graduatoria nel 2017, viene così negato un importante sostegno economico per la sua realizzazione. La stessa sorte è toccata anche ad altri. Un bando che nasce con l’intenzione di garantire pari opportunità agli operatori culturali, rischia per eccesso di rigidità, di trasformarsi in uno strumento punitivo per gli organizzatori e per la città, che cancella dalle sue politiche culturali alcune delle sue manifestazioni di rilevanza nazionale e internazionale.
Di fronte a tutto ciò non possiamo fare a meno di chiederci quale è il ruolo della politica e il senso dei bandi per attività culturali. Se è quello di selezionare progetti validi per la comunità, allora il buon senso suggerirebbe la possibilità di correggere errori di forma, rilevati dall’amministrazione nei giorni successivi alla scadenza del bando. L’applicazione per analogia del soccorso istruttorio, previsto nel codice degli appalti in bandi che mettono in gioco cifre ben superiori, sarebbe un’azione dettata dal buon senso nell’interesse generale a valutare nel merito il maggior numero possibile di progetti. Il tempo necessario per una richiesta di chiarimento non sarebbe di certo superiore a quello dedicato a scrivere una determina di esclusione. Crediamo che nessuno, cittadino o operatore culturale, possa sentirsi garantito da un sistema così ingessato che rischia di azzerare ogni politica culturale.
Potremmo decidere di annullare il Festival Tuttestorie di Cagliari e destinare tutte le risorse agli altri venti comuni che lo ospitano. Non lo faremo. Per il rispetto che dobbiamo ai bambini e ragazzi, alle scolaresche e alle famiglie che da tredici anni ci seguono e agli ospiti con cui ci siamo impegnati. Il Festival Tuttestorie va avanti e per noi, libraie indipendenti, si allarga il margine di rischio che condividiamo da sempre con gli altri operatori culturali. Il 26 aprile partirà l’invito alle scuole di tutta l’isola. Il Comune di Cagliari quest’anno ha firmato la sua assenza, ma contiamo sulla presenza della tribù che da anni vuole bene al festival e vorrà sostenerci.