In facoltà di Ingegneria è stato dato il via agli studi del GrrinPort. Coordinati dal pro rettore Alessandra Carucci, gli specialisti seguono un percorso che si sviluppa fino al 2020. L’Università di Cagliari è capofila con gli esperti dei dipartimenti di Ingegneria civile, ambientale e architettura e di Scienze biomediche.
Kick off meeting. Si è aperto ieri, 26 aprile, nella sala riunioni della sezione di Idraulica – facoltà di Ingegneria – con la riunione d’avvio il progetto PC Italia-Francia Marittimo GrrinPort (Gestione sostenibile dei rifiuti e dei reflui nei porti). Il gruppo di esperti ha per responsabile scientifico Alessandra Carucci, ordinario di Ingegneria sanitaria e ambientale, pro rettore per l’Internazionalizzazione dell’ateneo di Cagliari. Il progetto rientra nel Programma PC Italia-Francia Marittimo 2014-2020.
Gestione sostenibile. “L’obiettivo generale di GrrinPort è quello di migliorare la qualità delle acque marine nei porti limitando l’impatto dell’attività portuale e del traffico marittimo sull’ambiente con la definizione di un set di buone pratiche per la gestione di rifiuti e reflui rivolte a enti gestori e utenti delle aree portuali. Il tutto – ha spiegato la professoressa Carucci – in accordo con i principi della valorizzazione delle risorse e dell’economia circolare, da estendere a tutti i porti dell’area del Programma e, in prospettiva, a tutto il bacino del Mediterraneo”. Il Piano di raccolta e gestione dei rifiuti portuali è un obbligo di legge per l’Autorità Portuale “ma manca un’azione di raccordo nazionale e transfrontaliera, che uniformi le modalità di gestione delle diverse frazioni di rifiuti e tipologie di reflui, sia a bordo delle imbarcazioni che in porto, attraverso un servizio che risponda a criteri di facilità di accesso, efficienza ed economicità” rimarca la docente.
Piani d’azione ad hoc. Gli output attesi da GrrinPort vertono sull’elaborazione di Piani d’azione per la gestione sostenibile, rispettivamente, dei rifiuti solidi, dei reflui conferiti e dei sedimenti dragati nei porti. Ma non solo. In agenda anche l’applicazione a scala pilota della tecniche più appropriate, in funzione del tipo di contaminazione, per la bonifica dei sedimenti dragati dai porti (Porto di Livorno) e la realizzazione di un sistema integrato ed ecocompatibile per il contenimento e la rimozione di sversamenti di idrocarburi e la raccolta di reflui da unità da diporto (Porto di Cagliari). I beneficiari del progetto sono i gestori delle aree portuali e i fruitori del porto e, più in generale, i cittadini. I Piani di azione per la gestione sostenibile di rifiuti, sedimenti e reflui verranno condivisi tra tutti i partner del progetto in modo da sviluppare un sistema/modello transfrontaliero unitario che agevoli i fruitori dei porti, anche attraverso azioni di formazione, comunicazione e sensibilizzazione sul tema della gestione sostenibile.
Team&specialisti. Il partenariato del progetto vede come capofila l’Università di Cagliari con il Dicaar (Dipartimento ingegneria civile, ambientale e architettura) e il Disb (Dipartimento Scienze biomediche). I partner sono la Regione (Agenzia regionale distretto idrografico della Sardegna, Rad-Adis), Medsea (Mediterranean Sea and Coast Foundation), Université de Corse Pasquale Paoli (Laboratoire Lisa – Umr CnrS6240 Lieux, Identités, eSpaces et Activité), Office des Transports de la Corse, Università di Pisa (Dipartimento ingegneria dell’energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni) e Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (struttura tecnico scientifica, Livorno).