Alle prese con il rebus delle consultazioni, i partiti si affidano anche alla scaramanzia pur di scavallare l’agognato traguardo di formare e, possibilmente, guidare il governo.
La crisi della luna di miele tra grillini e leghisti, riporta l’attenzione nel campo largo del centrodestra. Qui in molti ragionano sulla possibilita’ che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in settimana possa affidare non un incarico o un pre-incarico, ma solo un mandato esplorativo. Il secondo giro di consultazioni ha fatto emergere, infatti, rilevanti divisioni tra le forze politiche. Di qui la necessita’ che una personalita’ terza vagli le reali intenzioni dei partiti e su queste relazioni al Capo dello Stato.Compito improbo quello dell’esploratore. Partito con le migliori intenzioni finisce spesso imbrigliato dai veti contrapposti. Cosi’ fu per l’ultimo esploratore, l’allora presidente del Senato Franco Marini. A lui nel gennaio 2008 Giorgio Napolitano conferi’ il mandato esplorativo per tentare di salvare il secondo governo Prodi. L’impresa non riusci’ e la legislatura fini’ anzitempo. Non meno sfortunati furono altre celebri esplorazioni, come quella condotta su incarico di Cossiga nel 1987 da Nilde Iotti. Anche per lei nulla di fatto, se non la soddisfazione di essere stata la donna che piu’ si sia avvicinata a Palazzo Chigi.
Il peso dei precedenti finisce per gravare anche sulla situazione attuale. Forza Italia fa ovviamente il tifo per la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Gli azzurri sono consapevoli che il suo nome potrebbe essere tra quelli a cui il presidente della Repubblica chiedera’ di condurre l’esplorazione. E in questa fase, con Di Maio e Salvini ai ferri corti per interposta persona di Silvio Berlusconi, il nome di una esponente considerata vicina al leader di Forza Italia non e’ il piu’ indicato per riavvicinare le parti, ragionano in ambienti azzurri.
Per questo una parte dei forzisti tifa scaramanticamente perche’ il mandato esplorativo sia conferito all’altro presidente, il Cinque Stelle Roberto Fico. Con un profilo piu’ militante, Fico potrebbe offrire poco piu’ di un’opera di servizio al Colle, senza l’ambizione di arrivare alla presidenza del consiglio. Nello stesso tempo, tuttavia, il suo tentativo terrebbe al coperto la presidente Casellati che potrebbe essere spesa come ultima carta dal Quirinale.
Anche nel centrosinistra si mette in conto che difficilmente il prossimo tentativo condurra’ a un esito positivo. Ci sara’ l’esplorazione. E poi il chiarimento politico tra Salvini e Di Maio. E almeno fino a quando non sara’ chiaro che non e’ possibile formare un governo a partire dai ‘vincitori’ M5s e Lega, i Democratici non prendono in considerazione aperture di sorta.
Sia chiaro: per la maggioranza del Pd il governo con piu’ chance di riuscita e’ ancora quello tra Cinque Stelle e centrodestra. Se questo non dovesse realizzarsi, qualsiasi altro esecutivo sarebbe piu’ difficile. Un governo del presidente, per esempio: arduo costruirlo da zero, tanto piu’ che di fatto c’e’ gia’ un governo di questo tipo, ragionano nel Pd, ed e’ il governo Gentiloni.