Fra M5S e PD resta il gelo. Lo assicura Ettore Rosato, vicepresidente della Camera, a Circo Massimo, su Radio Capital:
“Non c’è nessun disgelo”, dice il deputato del PD, “perché non c’è apertura. Noi siamo obbligati dalla Costituzione a un confronto con chi riceverà un incarico, parleremo e porteremo i nostri punti programmatici con chiunque. Siamo interessati a che questo paese abbia un governo e disinteressati che sia un governo Lega-M5S”.
La presentazione dei tre punti da parte del segretario reggente Maurizio Martina, quindi, non è un’apertura a un dialogo con il Movimento: “Ha lanciato i punti presentati al Quirinale e contenuti nel nostro programma”, chiarisce Rosato, “siamo pronti a pedalare ma il problema è che prima di tutti devono pedalare quelli che dicono di aver vinto le elezioni. Certo noi non siamo fermi”.
Il vicepresidente della Camera specifica poi che il PD vuole “assumersi le responsabilità ma non suicidare il partito o fare i servi sciocchi di chi dice ‘per me la Lega o il Pd sono la stessa cosa’. Se facessimo il governo con questi, avremmo perso qualunque senso valoriale”.
La strada che porta a un governo M5S-Lega, per Rosato, non è interrotta: “Non credo che il forno aperto da Di Maio a Salvini sia chiuso, stanno solo decidendo come dividersi le poltrone. Fanno questo balletto ma ci sono scelte che parlano: si sono divisi in maniera cencelliana e velocemente tutti gli uffici di vertice di Camera e Senato e le commissioni. Siamo tornati alla Prima Repubblica”.
Per questo, l’accordo tra Lega e M5S risulta a Rosato “molto più probabile. Stanno seriamente lavorando, con una serie di schermaglie perché stanno pensando a chi vince in Molise e Friuli”, continua, “e questo è uno schema pericoloso che si ripeterà anche dopo in occasione delle amministrative. Ma loro stanno lavorando a un accordo, lo dicono anche apertamente”.