Un secondo corpo di vigneti di circa 50 ettari sorge nell’entroterra del golfo di Oristano alle pendici del Monte Arci e in questo ambiente, caratterizzato da estati molto calde e asciutte e inverni miti ma piovosi, vengono coltivate principalmente le uve Vermentino e Cannonau. Il suolo di origine vulcanica rappresenta la particolarità di questa zona, grazie alla notevole presenza di ossidiana. Il vetro vulcanico nero lucente, che ha svolto un ruolo importante nel territorio sin dal neolitico. Veniva infatti raccolto e usato per costruire armi, utensili da taglio e strumenti di lavoro. Per diversi millenni, sino all’età del bronzo, l’ossidiana è stata una risorsa fondamentale, e veniva considerata l’oro nero del Mediterraneo. Queste terre ricche di scheletro e limo, quasi simile al talco per lo sgretolamento dell’ossidiana, donano ai Cannonau e ai Vermentini Contini una personalità originale rafforzando ancora di più il legame con la propria terra.
L’Azienda Contini ha intrapreso da alcuni anni un percorso di ampliamento che la vede coinvolta in alcuni progetti in diverse aree della Sardegna, zone storicamente importanti per alcune produzioni di eccellenza, come quella denominata Vigneti in Gallura, alcuni ettari nel nord Sardegna, dedicati alla produzione di uve Vermentino di Gallura. Il terreno, da disfacimento granitico, dona al Vermentino una particolare mineralità. Nel progetto Vigneti in Barbagia, alcuni ettari, invece, vengono dedicati al cru di Cannonau, dove i terreni da disfacimento granitico a 600 mt s.l.m., regalano al vino eleganza e finezza con sentori inconfondibili. Infine, ci sono i Vigneti a conduzione biologica, nati da un modello di sviluppo sostenibile, basato sui principi di salvaguardia e valorizzazione delle risorse e dell’ambiente, con una vigna situata nella zona nord occidentale dell’isola, su terre bianche, irraggianti, che donano ai vini particolare finezza ed eleganza.
Gian Piero Pinna