I primi quindici anni dell’editrice E.P.D’O. Di Beppe Meloni

In una città come Oristano, dove risplende da sempre il mito di Eleonora ma non sono mai nati veri e propri cenacoli letterari, e l’attività artistico/culturale è stata affidata esclusivamente all’entusiasmo e alla passione di associazioni di volontariato, anche i primi quindici anni di una piccola casa editrice, la E.P.D’.O di Roberto Cau, diventano un avvenimento da festeggiare. Mario Virdis, voce autorevole del Rotary Club e firma del settimanale “l’Arborense”, e Roger Emmy, dottorato in storia e filosofia, animo contemplativo, amico di pittori e poeti, hanno premiato con una targa ricordo Angelo Fodde e Antonio Marchi. Angelo Fodde (Oristano, 1949), vena regionalistica e realismo romantico, diplomatosi giovanissimo maestro d’arte, allievo di Carlo Contini, ha sempre prediletto tematiche convenzionali e accademiche, nature morte, paesaggi e vedute d’interni. Conquista nel 1966, giovanissimo, a sedici anni, il terzo premio alla regionale di pittura e arti figurative di Oristano, alla quale partecipano artisti de calibro di Antonio Corriga, Franco Bussu, Egidio Sitzia, con il dipinto “La battaglia di Uras”. Con una carriera densa di successi, Fodde ha raggiunto una espressività pregevole ed una dimensione cromatica che costituisce il suo dato più marcato. Dal 1965 è presente in tutte le manifestazioni artistiche più importanti in Sardegna e nella penisola, da Roma a Bari, Foggia e Spoleto, dove ha riscosso positivi riconoscimenti. È presente altresì nei più prestigiosi cataloghi di arte moderna. Antonio Marchi, artista molto noto e affermato nell’isola, merita una sottolineatura particolare per il suo impegno quotidiano nel ricordo del teatro dialettale del suo maestro Antonio Garau. Marchi, inoltre, è rimasto sempre profondamente legato anche alla pittura di Carlo Contini, “Lelletto”, e al maestro ceramista Antonio Manis. Dopo aver conseguito il diploma di maestro d’arte ceramica, nel ’76 diventa assiduo collaboratore di Garau, per il quale cura allestimenti scenografici e regia nei teatri dell’isola. L’incontro con i burattini di Parma fa nascere in lui la nuova passione per il teatro dei burattini, realizzando in sardo la commedia “Pibiri Sardu”. E come sottolinea Raimondo Zucca in una sua presentazione, Marchi racconta l’eccezionale mondo dei burattini che destano interesse e curiosità in tutti i palcoscenici dell’isola. Nel 1996, scrive il copione manuale e pratico per la costruzione dei burattini e marionette. Nel suo bagaglio artistico non poteva mancare la Sartiglia di Oristano. Nel 1987 un suo manifesto sulla manifestazione equestre oristanese, viene premiato a livello internazionale. Infine, un ritorno alle origini con la realizzazione di pannelli e sculture in terracotta. Una di queste, che riproduce la Cattedrale di S.Maria di Oristano, è stata offerta a Papa Benedetto XVI. I suoi dipinti e le sue tele, che hanno partecipato a concorsi e mostre nazionali e internazionali, sono presenti nelle più prestigiose collezioni d’arte moderna in Italia e all’estero.