È di questi giorni lo scandaloso accordo delle Aziende sanitarie sarde che mirano alla chiusura degli ospedali dei territori disagiati, con alti costi per la salute delle popolazioni residenti.
La Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica denuncia con forti preoccupazioni l’accordo recentemente firmato tra ATS ed AREUS, che con l’alibi della sicurezza, le gravi emergenze, quindi con codice Rosso e Giallo, dai territori disagiati vengono dirottate verso ospedali di riferimento assai distanti. Per il Comitato Sanità Bene Comune, le emergenze nelle circa 15 comunità del Sarcidano-Barbagia di Seulo, che fanno capo all’ospedale San Francesco di Isili, non potranno più essere affrontate e risolte in loco, ma dovranno raggiungere l’ospedale di riferimento di Cagliari. Con i tempi d’intervento dei mezzi di emergenza, i tempi di percorrenza delle lunghe e difficoltose distanze e quelli di accettazione negli ospedali cagliaritani sempre più nel caos, cresce la sofferenza ed espone ad altissimo rischio la salute e la vita delle persone.
La firma dell’accordo tra le due aziende è inoltre un atto grave di delegittimazione del ruolo legislativo del Consiglio Regionale che in occasione della discussione sul famigerato Piano di Riordino della Rete ospedaliera sarda, del super manager Moirano, votò favorevolmente le modifiche alla bozza di Giunta.
Tali modifiche prevedevano “un Pronto Soccorso presidiato 24 ore su 24 da un organico medico dedicato all’emergenza-urgenza e di una chirurgia che assicura (…) l’urgenza di bassa/intermedia complessità risolvibile in loco e che svolge la propria attività in stretto raccordo con il Pronto Soccorso”. E’ palese che con l’accordo tra le due Aziende si mira al taglio dello stesso Pronto Soccorso.
Con l’ATS (Azienda per la Tutela della Salute) e l’AREUS (Azienda Regionale dell’Emergenza e Urgenza della Sardegna) la salute delle persone perde il suo valore universale e non monetizzabile per essere gestita, da queste Aziende, come se fosse una comune merce che deve produrre reddito.
È su questo principio che è stato avviato lo scardinamento dei nostri ospedali pubblici e la privatizzazione del Sistema Sanitario pubblico da tempo da noi preannunciato.
I Comitati della Rete annunciano nuove azioni di lotta contro la ferocia dei tagli alla Sanità Pubblica.
Claudia Zuncheddu – portavoce Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica