L’Espresso attacca il leader leghista con raro tempismo
Il settimanale L’Espresso ha pubblicato ieri -con singolare tempismo- una inchiesta, “I conti segreti di Salvini”, in cui si dice che il leader del Carroccio avrebbe gestito illegalmente dei soldi in strumenti finanziari (obbligazioni bancarie europee) non permessi da una legge del 2012. Il tutto nasce da una denuncia di Stefano Aldovisi, uno dei revisori ai tempi di Bossi – Belsito.
Oltre a questa gestione illegale L’Espresso afferma che ci sia di mezzo una Onlus di area leghista, Più Voci legata alla “sparizione” di una somma di 48 milioni di euro su cui indaga la Procura di Genova.
“è stata creata da tre commercialisti fedelissimi a Salvini nell’ottobre del 2015, nel pieno del processo per truffa contro Umberto Bossi e l’ex tesoriere Francesco Belsito. Non ha un sito web, né sembra attiva nel dibattito pubblico. Di certo, però, su quel conto corrente hanno lasciato traccia lauti bonifici. Chi ha finanziato la sconosciuta Più voci?”
Salvini ha risposto alla inchiesta dell’Espresso “con un sorriso e una querela”, come ha detto lo stesso leader leghista.
Al di là della vicenda che ora si trasferirà nelle aule dei tribunali è interessante notare l’iperattività di Repubblica e L’Espresso, che da qualche tempo stanno scaldando i motori attaccando il centrodestra per cercare di vendere qualche copia in più.
Nel frattempo, la nuova vocazione del gruppo, pare essere quella della teologia papale che si concludono spesso con clamorose smentite dello stesso Pontefice, assai perplesso delle elucubrazioni dottrinarie del fondatore Eugenio Scalfari su La Repubblica.
Di Giuseppe Vatinno
Fonte: www.affaritaliani.it