Problematiche occupazionali ex dipendenti AICO: “Nel nostro territorio va in scena l’ennesimo dramma”.
“Ci sono 80 ex dipendenti della ex Aico Spa, ramo d’azienda poi affatto alla Società Aicop, che ad oggi attendono di essere ricollocati. Ci troviamo ad affrontare l’ennesima emergenza occupazionale, l’ennesimo dramma che si consuma nel nostro territorio, il tutto sotto gli occhi di una Amministrazione comunale e di un sindaco che sono sempre troppo impegnati a risolvere problemi di natura interna al loro governare per accorgessi di quel che accade attorno a loro, ai loro cittadini, nella loro città. Casi analoghi a questo non si contano più. Chiediamo al sindaco, presidente della rete metropolitana del nord-ovest Sardegna di fare quanto necessario per favorire la soluzione del problema”.
Desirè Manca e Maurilio Murru, portavoce in Consiglio comunale del Movimento Cinque Stelle, riportano all’attenzione dell’Assemblea di Palazzo Ducale con apposita proposta di deliberazione la questione legata ai lavoratori ex Aico, società costituita nel 1960 operante nel settore dei prefabbricati. Nel 2008 il suddetto ramo d’azienda è stato affittato alla società Aicop ma dopo circa 4 mesi di attività, con tanto di passaggio di 120 dipendenti da una realtà imprenditoriale all’altra, la stessa Aicop entra in crisi e nel 2009 ben 80 lavoratori entrano in regime di cassa integrazione ordinaria.
“Ci sono 80 persone che da anni ormai sopravvivono solo grazie agli ammortizzatori sociali. Ma quel sostegno, unico prezioso, dopo anni è venuto a mancare. La cassa integrazione ordinaria è terminata nell’aprile 2011, anno in cui Aicop ha cessato la sua attività – affermano Manca e Murru -. Sempre nel 2011, per altri due anni, è partito il regime di cassa integrazione straordinaria cessata però nel 2013. A quel punto i lavoratori hanno potuto usufruire di una regime di cassa integrazione in deroga per altri 365 giorni, deroga terminata nel 2014 con i lavoratori entrati a scaglioni in regime di mobilità, scaduta però lo scorso 4 aprile. Il problema è reale, è grave e va risolto”.
Un dramma reso ancora più struggente dal fatto che “nessuno dei lavoratori chiede assistenza. Ogni singolo ex dipendente Dico – solo tre degli 80 in questione sono riusciti a trovare un nuovo lavoro – urla a gran voce il suo disappunto e chiede di essere ricollocato: chiede di tornare al lavoro, qualunque lavoro; chiede di poter esercitare il suo diritto a lavorare e guadagnare dei soldi per vivere. Non si tratta di ragazzini, si tratta di persone troppo anziane per rientrare nei classici cicli della produzione ma troppo giovani per andare in pensione. Queste sono istanze che devono essere rappresentate, a gran voce, dal sindaco di Sassari Nicola Sanna nei palazzi delle Istituzioni regionali. Gli ex Aico Devono essere reimpiegati”.