Sabato 5 maggio alle ore 17.00 Fabrizio Casu presenta a Roma il suo nuovo saggio Il Gioiello nella Storia nella Moda e nell’Arte, presso la libreria Pagina 272, in via Salaria 272. Come sempre la presentazione sarà supportata da un ampio repertorio di immagini (tratte dalla Storia dell’Arte, del Costume e della Moda) che ci raccontano l’evoluzione stilistica, merceologica e semantica dell’ornamento prezioso nelle varie epoche e nelle diverse aree geografiche.
Attraverso i suoi protagonisti e le sue icone, l’autore descriverà il complesso rapporto fra il Gioiello e l’Arte, sottolineando l’avvicinamento progressivo del gioiello al fashion system, nel corso del Novecento.
L’epilogo di questa “cavalcata iconologica” sarà dedicato ovviamente all’oreficeria sarda che, declinandosi su diversi piani di lettura (la religione, la tradizione, la superstizione e la sperimentazione) mantiene alto il valore della propria specificità e si caratterizza come un intreccio prezioso di contaminazioni plurime.
L’OPERA. Fin dal suo primo apparire il gioiello non è una semplice espressione di vanità e seduzione, ma associa alla funzione decorativa una moltitudine di significati che lo trasformano a tutti gli effetti in un codice di comunicazione complesso e affascinante. Esso è da sempre un indicatore di status sociale, sino a tutto il medioevo è considerato uno strumento di protezione dotato di virtù magiche e a partire dall’età moderna si autodetermina come rappresentazione del gusto individuale in simbiosi col Sistema Moda.
Questo saggio mette a confronto la sua evoluzione merceologica, tecnica e stilistica con i cambiamenti politici, economici e culturali della Grande Storia, non tralasciando di analizzare la figura di chi crea questi manufatti, ovvero l’orefice/ gioielliere colto nel passaggio dalla dipendenza curtense alla libera imprenditoria, dalla dimensione artigiana a quella industriale.
Ma il gioiello è anche un’oggetto d’Arte e, se nel quattrocento s’impone come strumento iconologico per decrittare la ritrattistica coeva, nel novecento, con l’affermarsi del concetto di design, si fa portavoce di una democratizzazione dello stile e paradossalmente di un fenomeno elitario e sperimentale qual’ è il “gioiello d’autore”.
L’ ultimo capitolo infine è dedicato alla peculiarità dei monili sardi che, fondendo insieme religiosità e superstizione, artigianato e modernità, localismo e contaminazioni plurime, si fanno protagonisti di “una storia ella Storia”; a seguire sono proposte delle elaborazioni grafiche di alcuni esemplari iconici che hanno reso l’ornamentazione personale un termometro del Tempo.
L’AUTORE. Fabrizio Casu, nato a Sassari nel 1980, ha frequentato il corso di fashion design alla NABA di Milano e si è laureato nel 2005 con qualifica di “esperto e creativo del settore moda”. Dopo aver intrapreso un corso di cool hunting e uno di textile design, matura esperienza di stage presso la Mantero Seta di Como, operando nell’ufficio stile del brand “La Tessitura”.
Ha svolto docenza di storia del costume e progettazione moda in scuole pubbliche e private di Sassari, ha organizzato due mostre personali, “Sardinian Gothic” e “Dialogo Alternativo fra Arte e Moda” ed ha partecipato nel 2011 alla Biennale Sardegna, iniziativa promossa dal Padiglione Italia alla 54esima esposizione internazionale d’arte della Biennale di Venezia.
Relativamente alla saggistica di settore, ha scritto tre opere: “Novecento: il secolo della moda” e “Madonna, vampira postmoderna” pubblicati dalla casa editrice Edes nel maggio 2013 e “Il lungo viaggio di una chemise” pubblicato da Europa Edizioni nell’ottobre 2014.