Tre giorni durante i quali i maggiori esponenti della psichiatria forense si ritroveranno ad Alghero per affrontare le problematiche legate alla imputabilità, la responsabilità dell’autore del reato, la colpa, la punizione, il libero arbitrio, la pericolosità sociale e la capacità decisionale e di scelta dell’autore di reato.
L’occasione dell’incontro la offrirà il ventunesimo congresso nazionale della Società italiana di Psichiatria forense, “Delitto, castigo.. e responsabilità in Psichiatria forense”, che si aprirà domani mattina 24 maggio alle 9 all’Hotel Catalunya di Alghero. Organizzato in collaborazione con la Clinica di Psichiatria dell’Aou di Sassari, sino al 26 maggio rappresenterà un sicuro momento di condivisione tra le categorie di operatori del settore.
La psichiatria forense sta fornendo un contributo importante alla riflessione sulla responsabilità professionale dello psichiatra, nella gestione del paziente con comportamento violento e suicidario. Questa riflessione è divenuta sempre più complessa e articolata, in modo particolare dopo la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari e l’apertura delle residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza sanitaria (Rems).
Inoltre la giurisprudenza sempre più spesso si esprime nell’affermare una posizione di garanzia orientata al controllo del paziente, oltre che alla cura.
«L’obiettivo – spiega Liliana Lorettu, direttore della Clinica di Psichiatria e organizzatrice del congresso – è quello di fornire ai partecipanti una dimensione pratica, sintesi del sapere scientifico prodotto dalla letteratura internazionale e dall’esperienza maturata nei “real word”».
Tra gli argomenti al centro del congresso ci saranno la perizia psichiatrica e i differenti ruoli, le indicazioni e criticità in merito alla responsabilità professionale alla luce della legge Gelli (24/2017), le problematiche gestionali, cliniche e forensi delle Rems. Quindi ancora si parlerà di relazioni e collegamento con la Magistratura in merito ai pazienti autori di reato, il disposizioni di fine vita, il libero arbitrio e la capacità di intender e di volere quindi le osservazioni psichiatrico forensi di buona pratica clinica.
Il congresso sarà preceduto da un simposio, in programma la mattina del 24 maggio alle ore 9, che metterà a confronto avvocati, magistrati e medici psichiatri per descrive un percorso di riflessione sugli elementi costitutivi della perizia psichiatrica.
«Con questo incontro pre-congressuale – conclude Liliana Lorettu – sarà possibile dare un contributo di riflessione per migliorare, sotto il profilo clinico e medico-legale, la formazione professionale dello psichiatra forense e sensibilizzare su specifici problemi, altri protagonisti nel campo forense. Il simposio ha inoltre l’obiettivo di fornire competenze in ambito di perizia sui minori di età».