Ha compiuto gli agguati in tre diversi paesi della zona.
È stato catturato nel Vibonese Giuseppe Francesco Olivieri, l’uomo che, armato di fucile, ha danneggiato un’auto e compiuto due agguati in tre diversi paesini della zona, uccidendo un uomo e una donna e ferendo gravemente altre tre persone.
La sua vettura, una Panda, era stata ritrovata nelle campagne nei pressi di Limbadi, ma di lui non c’era alcuna traccia. Subito gli investigatori hanno iniziato le ricerche battendo strade e sentieri fra i campi, insieme agli “specialisti” dello Squadrone pensato per la caccia ai latitanti sull’Aspromonte.
Olivieri in poche ore ha lasciato dietro di sé una lunga scia di sangue e violenza ricostruita dagli investigatori passando al setaccio le videocamere di sorveglianza disponibili.
Tutto è iniziato attorno alle 15.30. A Caroni, piccola frazione del paese di Limbadi, Giuseppe Francesco Olivieri ha sparato contro l’auto di uno dei fratelli Timpano, famiglia divenuta nota alle cronache per aver dato i natali a Vincenzo Timpano, narcotrafficante di livello, finito al centro di importanti inchieste antidroga. L’auto non è sua, ma di uno dei due fratelli, ad oggi mai coinvolti nei guai giudiziari del loro familiare, ma che sembrano essere uno degli obiettivi dell’ancora anonimo ricercato.
Poco dopo infatti, l’uomo è arrivato a Limbadi. Non è del posto, perché appena entrato in paese ha dovuto chiedere indicazioni per trovare il suo obiettivo, il bar Nino’s. Arrivato lì, è sceso dalla macchina, ha sparato un primo colpo da fuori, quindi è entrato nel bar e si è diretto con sicurezza verso la saletta sul retro, dove abitualmente si gioca a carte.
Uno dei tavoli era occupato da Pantaleone Timpano, 61 anni, fratello del proprietario dell’auto danneggiata a Caroni, Francesco Di Mundo, 58 anni, e Pantaleone D’Agostino, ex titolare del bar. Ed è contro di loro che l’uomo ha sparato diversi colpi di fucile, per poi allontanarsi rapidamente.
Secondo le prime indiscrezioni, tutti quanti avrebbero riportato ferite gravi al volto, al torace e agli arti e per questo sarebbero stati immediatamente trasferiti nei vicini ospedali. Il ricercato invece – hanno scoperto gli investigatori – si è poi diretto a Nicotera, per quello che (al momento) sembra essere l’ultimo atto di un progetto omicida pianificato in dettaglio.
Attorno alle 16, l’uomo ha raggiunto il piccolo centro del vibonese, a meno di dieci chilometri da Limbadi. Con sicurezza si è diretto verso un palazzo di via Nuovo Liceo, nella parte centrale del paese, è entrato nell’edificio e ha sparato, sempre con il fucile. Qui ha ucciso due persone: Michele Valerioti, 68 anni, incensurato e conosciuto in paese come persona irreprensibile, e Giuseppina Mollese, 80 anni, che è morta dopo essere stata trasportata in ospedale in condizioni critiche.
Fra i due, al momento pare non ci fosse alcun legame. Così come nessun filo sembra legare i tre uomini feriti nel bar di Limbadi e le vittime di Nicotera.
Un mistero che forse potrà sciogliere solo l’uomo che oggi pomeriggio ha trasformato il vibonese in un far west.
Fonte: www.affaritaliani.it