Il primo trimestre del 2018 è caratterizzato dalla prima applicazione (FTA) dell’IFRS 91 e dall’avvio del piano di derisking che porterà, entro il primo semestre dell’esercizio, a una significativa riduzione dello stock di NPE.
Il risultato lordo consolidato raggiunge i 30,5 milioni, in netta crescita rispetto agli 8 milioni del primo trimestre 2017. L’utile netto del periodo si attesta a 29,3 milioni significativamente superiore ai 5,3 milioni del periodo a raffronto. Su base individuale il Banco di Sardegna chiude il periodo con un utile lordo di 27,2 milioni, mentre l’utile netto raggiunge i 26,3 milioni.Gli indicatori di solidità patrimoniale del Banco di Sardegna, nonostante la riduzione
patrimoniale di 316 milioni indotta dalla FTA dell’IFRS 9, si mantengono largamente superiori ai requisiti normativi (Phased in), con un CET 1 Ratio e un Tier 1 Ratio entrambi superiori al 30%.
La raccolta da clientela complessiva si attesta a 14,1 miliardi (-8,2%) con la componente
diretta al netto dei pronti contro termine a 8,6 miliardi (-3% su base trimestrale e stabile a/a); il risparmio gestito raggiunge i 2,8 miliardi, in crescita del 2,4%.
I crediti deteriorati netti in significativo calo (-26,3%); tra questi le sofferenze nette si
riducono del 28,2% (-202 milioni) mentre le inadempienze probabili calano del 23,9% (-100 milioni).
Il rapporto delle sofferenze nette sul totale degli impieghi passa dal 9,3% di fine dicembre
2017 al 6,9% di marzo 2018, mentre quello degli UTP passa dal 5,4% al 4,3%.
Gli impieghi netti in bonis con clientela ordinaria si posizionano a 6,6 miliardi, stabili
rispetto a fine dicembre 2017.
Gli indici di copertura dei crediti deteriorati in significativo miglioramento, dal 46,6% al 56,9%; le sole sofferenze al 63,5% (54,9% al 31 dicembre 2017) e gli UTP al 41% dal 23,8%.
Il margine d’interesse a 54,7 milioni, in crescita rispetto al dato del primo trimestre 20172
(+5,5%).
Le commissioni nette pervengono a 33,9 milioni, in aumento del 5,8%.
Il risultato della gestione operativa si attesta a 33,3 milioni, in crescita di 7,3 milioni (+28,1%) rispetto ai 26 milioni di marzo 2017.
Le rettifiche di valore nette per rischio di credito a 3,4 milioni, in significativa riduzione (-
78,7%) rispetto ai 16,1 milioni del primo trimestre 2017.
I costi operativi a 63,4 milioni in riduzione del 3,1% rispetto al dato del 31 marzo 2017. Le spese per il personale a 35,5 milioni si riducono del 2,4% mentre le altre spese amministrative a 36,3 milioni risultano in leggero aumento (+2,2%).