La fase finale dei Campionati Nazionali universitari di rugby a 7 2018 non avrà il Cus Sassari fra i suoi protagonisti
“Questa squadra è giovane, ha tutto per crescere e togliersi grandi soddisfazioni già nelle qualificazioni del prossimo anno”. La squadra dell’Università di Sassari ha ceduto le armi al Cus Pisa.
Bravi lo stesso i portacolori dell’Ateneo sassarese, perché – non c’è retorica, è consapevolezza – non sempre l’obiettivo è vincere: la crescita di un team e dei suoi giocatori passa anche e soprattutto dalle sconfitte, una squadra giovane come il Cus Sassari del presidente Nicola Giordanelli ha le carte in regola per giocarsi la qualificazione alle finali CNU già il prossimo anno, consapevole che esperienza e tecnica si possono allenare ma orgoglio e voglia di giocare sono già nel Dna cussino.
Resta il naturale rammarico per una sconfitta, unito al racconto di un’avventura sportiva più che possibile. Spesso nello sport una sola azione racconta e racchiude un intero torneo o un intero campionato. Perché nello sport ci sono momenti particolari che fanno la differenza, si tratta di attimi, di episodi che cambiano il copione e fanno la differenza. L’avventura del rugby a 7 di coach Toniolo targato Cus Sassari ai Campionati Nazionali Universitari si può quindi raccontare e racchiudere in tre (fatali) minuti del secondo tempo del primo match giocato contro l’Università di Pisa. Un grazie a Sassari Rugby e Amatori Alghero per la grande disponibilità dimostrata.
“Nonostante il viaggio la squadra si è presenta in campo propositiva sin dalle prime battute del match. La versione a 7 del rugby non è quella cui sono abituati a giocare i nostri ragazzi che partecipano ai campionati di serie B e C con i team di Alghero e Sassari, ma un paio di guizzi personali ci hanno permesso di portarci avanti nel punteggio sino al 14-0.
La mancanza di affiatamento ha permesso ai pisani di accorciare le distanze a pochissimo dallo scadere con divario ridotto a 4. Sassari però ha serrato i ranghi aggrappandosi ad una difesa improvvisamente solida e attenta, riuscendo ad ottenere un calcio di punizione a favore. Potrebbe finire così, ma il Cus Sassari ha più cuore che testa.
I ragazzi – la maggior parte non ha nemmeno vent’anni – non hanno la lucidità per far scadere il tempo, l’istinto prende il sopravvento e giocano, giocano come se fossero in svantaggio attaccando all’arma bianca. Il Cus riesce a imbastire una buona azione ma le gambe non vanno come i primi minuti e la palla ovale si sa, rimbalza come vuole.
Bastano allora un passaggio impreciso o un rimbalzo fortuito perché a due minuti oltre il tempo regolamentare Pisa riesca a segnare portandosi avanti per la prima volta nella gara, infrangendo i sogni sassaresi colorati di final