Gli elettori del Comune di Aglientu, appresa la notizia che alle amministrative del 10 giugno prossimo concorrerà una sola lista, non sanno che pesci prendere: andare a votare o starsene in casa.
L’assillo sta pervadendo l’animo di molti aglientesi.Perché andare a votare, dicono in molti, se l’attuale amministrazione, rappresentata quasi in toto dall’unica lista in lizza per il rinnovo del consiglio comunale, non è stata all’altezza della situazione? I favorevoli a recarsi alle urne, invece, sostengono che l’amministrazione Tirotto ha operato bene su tutti i fronti e quindi, a loro avviso, non ha senso non recarsi alle urne e creare le condizioni, in caso di mancato raggiungimento del quorum, per l’arrivo del commissario.
A dire il vero, però, viste le tante cose rimaste insolute, c’è chi “tifa” vivamente perché il dieci giugno non sia raggiunto il quorum del 50%+1. E’ un bel dilemma, insomma, per gli aglientesi. C’è già chi ha iniziato a sfogliare la margherita, in una sorta di calcolo virtuale tra quanti andranno a votare e quanti resteranno a casa.
Eppure, in paese, l’attesa era tanta per la discesa in campo di una seconda lista. Soprattutto negli ultimi giorni si dava per scontata e anche abbastanza consistente come portata elettorale. Nella giornata di venerdì, ad esempio, la presentazione della lista era data per scontata.
Durante la notte, invece, qualcuno ha avuto un ripensamento e, vuoi per pressioni esterne, vuoi per scelta personale, ha fatto marcia indietro e ha deciso di sfilarsi. Un abbandono ingiustificato per certi versi e biasimevole dall’altro, poiché, se si dà la disponibilità, all’ultimo momento non si può fare marcia indietro.
Evidentemente, all’interno o all’esterno dello schieramento nato per la creazione della seconda lista, qualche escluso ha remato contro proprio per impedire la presentazione della lista. In paese gira ormai con insistenza il nome dell’autore protagonista del “tiro mancino”, risentito perché non coinvolto in prima persona nella scelta dei candidati.
Chiaramente tutto avrà avuto origine da un risentimento generato dal fatto di aver perso il ruolo di leader, a cui teneva chissà per quali motivi reconditi.
Adesso che il “giocatolo” si è rotto, per la lista “Aglientu Generazione Futura”, espressione del sindaco uscente Antonio Tirotto, i giochi sono belli e fatti, salvo che, appunto, il 10 giugno non si raggiunga il quorum del 50%+1, per aprire le porte al commissario.