In uscita venerdì 18 maggio su oltre ottanta emittenti radiofoniche e su tutte le maggiori piattaforme digitali, distribuito da La Stanza Nascosta Records, Blame it on you di Luca McMirti, una delle voci storiche del rock fiorentino dalla fine degli anni ’80 ad oggi.
Fiorentino doc, classe 1969, leader storico dei Rockin’ Sound Machine (nei quali ha militato dal 1989 al 1991) ed in seguito fondatore dei Dust’n’Bones e dei Del Sangre, McMirti ha successivamente abbracciato la carriera solista, mettendo in scena Luca Mc Mirti “Songbook”, uno spettacolo in chiave interamente acustica che lo ha visto- in versione one man band- ripercorrere i momenti più significativi della sua vita artistica, attraverso l’ esecuzione chitarra e voce dei brani che maggiormente hanno inciso sulla sua formazione
Vista l’ottima risposta allo spettacolo- una raffinata ed eterogenea retrospettiva musicale (dal soul fino al gospel, passando per il rock ed il grunge)- Luca McMirti, nel frattempo ritiratosi dalla scena dei live club, ha deciso di dare seguito ad un progetto sempre sognato e mai realizzato, un album in veste totalmente unplugged
E’ nato così Songs from the rain (distribuito dall’etichetta algherese, ma operativa su tutto il territorio nazionale, La Stanza Nascosta Records del musicista cecinese Salvatore Papotto), che verrà presentato al Circolo Teatro del Sale di Firenze mercoledì 6 giugno, anticipato dal singolo Blame it on you.
Songs from the Rain è- nelle parole dell’autore- un disco oscuro, scarno e molto diretto. Stilisticamente si rifà a certe sonorità roots tipicamente americane. Un crossover di ispirazioni provenienti da artisti come White Buffalo, Bruce Springsteen, Mark Lanegan e molti altri ancora. Un condensato di rabbia, speranza e disillusione. Una cartolina in bianco e nero sulla realtà odierna filtrata da esperienze di vita vissuta
In Blame it on you- rock ballad acustica, che nella dolente essenzialità sembra rimandare alle atmosfere springsteeniane di Nebraska- McMirti coniuga in modo impeccabile andatura da rocker internazionale e sensibilità da autentico storyteller.
Fondamentalmente- racconta McMirti- il brano rappresenta l’esigenza di giustificare i propri fallimenti, la ricerca di un capro espiatorio ai naufragi del quotidiano; l’ultima spiaggia prima di una serena autoanalisi
Il videoclip ufficiale, visibile da venerdì 18 sul canale you tube dell’artista e su quello dell’etichetta, per la regia di Irene Franchi e Roberta Morelli (Stacco12), è ambientato nella suggestiva cornice del fiorentino Teatro del Sale e si caratterizza per l’impianto minimalista del contesto visuale, sorretto da una ricerca accurata ed elegante del colore e della luce.
La RedazioneFoto di Serenella Olivo