Su delega di questa Procura distrettuale i Finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale etneo nei confronti di 9 soggetti (4 dei quali agli arresti domiciliari e 5 destinatari di misure interdittive) in quanto responsabili, a vario titolo, di concorso in corruzione continuata, soppressione, falsità materiale e ideologica di atti pubblici a fronte di condotte delittuose verificatisi all’interno dell’Ispettorato Territoriale delLavoro di Catania tra la fine del 2017 e i primi mesi del 2018.
L’indagine condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Catania, convenzionalmente nota come “Black Job”, vede quali destinatari della misura degli arresti domiciliari il Direttore dell’Ispettorato Territoriale delLavoro di Catania, Domenico Tito AMICH (cl.1953), e la responsabiledell’Ufficio legale del medesimo Ispettorato, Maria Rosa TROVATO (cl.1958),nonché Marco Lucio FORZESE (cl.1963), già deputato regionale nell’ultimalegislatura siciliana e candidato – non eletto- alle regionali del 2017, e Antonino NICOTRA (cl.1959), già consigliere nel Comune di Catania.
– Francesco LUCA (cl.1956), attuale direttore sanitario dell’ASP di Catania, sospeso per 12 mesi dall’esercizio del pubblico servizio per fatti concernenti sia l’attuale funzione che il suo ruolo di rappresentante legale, dal 2009 al 2015,dell’E.N.A.I.P. (Ente Acli Istruzione Professionale Associazione Agenzie Formative della Sicilia Impresa Sociale – EN.A.I.P. AS.A.FORM Sicilia Impresa Sociale, esercente l’attività di corsi di formazione e di aggiornamento professionale);
– Ignazio MAUGERI (cl.1987), attuale rappresentante legale del succitato E.N.A.I.P., destinatario del divieto di esercitare attività d’impresa o assumere ufficidirettivi in persone giuridiche;
– Giovanni PATTI (cl.1970), titolare dell’omonimo studio commerciale con sede a Giarre (CT), sospeso dall’esercizio della propria attività professionale;
– Orazio EMMANUELE (cl.1964), rappresentante legale di società esercentil’attività di stabilimenti balneari e di orto-colture vivaistiche, destinatario del divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriali;
– Salvatore CALDERARO (cl.1981), gestore di una tabaccheria, anch’egli sospeso dall’esercizio di attività imprenditoriali.
Il Servizio XXI – Ispettorato Territoriale del Lavoro di Catania, con uffici ubicati in Via Battello, è responsabile del controllo sulla corretta applicazione della legislazione in materia di lavoro, previdenza e sicurezza sui luoghi di lavoro a Catania e provincia. Va detto che nelle Regioni a statuto speciale del Trentino Alto Adige e della Sicilia, non sono stati istituiti gli Ispettorati ai sensi del D.Lgs. 149/2015 in quanto i relativi statuti attribuiscono la competenza in materia alle rispettive Regioni. In Sicilia, pertanto, la materia del lavoro e le relative attività ispettive e di vigilanza sono di competenza dell’Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali edel lavoro e, in particolare, del dipendente Dipartimento regionale del lavoro,dell’impiego, dell’orientamento, dei servizi e delle attività formative il quale, tramite il Servizio VII – Coordinamento Ispettorati territoriali del lavoro supervisiona i nove“Ispettorati territoriali del Lavoro” (I.T.L.) presenti nelle province siciliane.
L’investigazione, svoltasi con estrema celerità dall’ottobre 2017 al marzo di quest’anno, ha svelato l’esistenza, all’interno dell’ufficio pubblico in questione, di un consolidato circuito corruttivo alimentato da saldi legami di amicizia che uniscono corrotti e corruttori. E’ stato appurato come il continuo scambio di utilità (pacchetto di voti, incarichi alla Regione Sicilia, assunzioni in ospedali e fornitura di beni) ruotasse intorno all’illegittima archiviazione di verbali originati dagli accertamenti ispettivi dai quali sono emerse, spesso, violazioni per lavoratori assuntiirregolarmente o “in nero”; in alcuni casi, si è assistito anche alla materiale sparizione dei verbali stessi e/o comunque ad audizioni “amichevoli” nelle quali èstata palese la mancata tutela degli interessi erariali in gioco. L’attività d’indaginecondotta dalla Guardia di Finanza di Catania – consistita nell’analisi meticolosa di decine di procedimenti amministrativi e nell’acquisizione di dichiarazioni difunzionari operanti all’interno dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Catania – ha permesso di tracciare svariati procedimenti amministrativi gestiti in modo parzialedagli indagati e nei quali il potere discrezionale attribuito al Direttore dell’entepubblico anziché essere interpretato quale fonte di responsabilità è stato asservito alle volontà dei corruttori comprimendo così definitivamente gli interessi pubblici confliggenti.
Nello specifico, in attesa di completare gli accertamenti in corso su ulterioriprocedimenti sanzionatori affidati all’Ispettorato di Catania, questa Procura supportata dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Catania ha accertato le vicende corruttive di seguito descritte.
– Una prima vede coinvolti il dirigente AMICH, l’ex deputato regionale On. Marco Lucio FORZESE e l’imprenditore CALDERARO (Bar-Tabacchi) di Castel diIudica (CT). Nell’ottobre del 2017, i tre soggetti in questione in un incontro svoltosi presso l’ufficio di AMICH occultano un fascicolo relativo al procedimento amministrativo a carico dell’imprenditore destinatario di una sanzione di oltre 6.000 euro; l’imprenditore CALDERARO viene definito dalFORZESE quale suo “grande elettore” e persona di fiducia in grado di garantirgli un cospicuo “pacchetto” di voti. Va sottolineato che il vincolo amicale che unisce AMICH e FORZESE è testimoniato dalla disponibilità palesata dall’ex deputatoregionale a favorire AMICH per il conferimento di incarichi presso la Regione Siciliana: in particolare, si tratta della nomina a membro della commissione diesami di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di consulente dellavoro della Regione Sicilia. In cambio si registra, da parte di AMICH, l’assolutadisponibilità ad agevolare illecitamente gli imprenditori amici del FORZESE nella definizione a loro favore dei procedimenti amministrativi in materia di lavoro.
- – Una seconda vicenda corruttiva coinvolge il direttore AMICH, l’attuale direttore sanitario dell’ASP di Catania (Francesco LUCA) e un ingegnere (IgnazioMAUGERI). LUCA e MAUGERI, nelle loro qualità di rappresentanti legalidell’ENAIP, hanno chiesto indebitamente ad AMICH un’attestazione di avvenuti versamenti di somme relative ad assegni familiari riconosciuti ai dipendentidell’ENAIP; tale certificazione è risultata necessaria per fronteggiare un procedimento penale aperto nei confronti di LUCA alla sede di Trapani a seguitodi un’ispezione effettuata dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro trapanese neiconfronti dell’ENAIP e e dalla quale sono emerse violazioni penali. In cambio, AMICH ha chiesto e ottenuto da LUCA, in ragione del suo attuale ruolo nell’ASPdi Catania, la promessa di assumere a tempo determinato il fidanzato della figlia presso alcuni ospedali etnei.
- – Un ulteriore caso vede protagonisti il direttore AMICH, la funzionaria TROVATO e Antonino NICOTRA (già consigliere comunale a Catania nella giunta delsindaco Scapagnini). Oggetto dell’accordo corruttivo è la definizione dell’entitàdelle sanzioni amministrative applicate a un call center catanese a seguito di 2 ispezioni eseguite da INPS e Ispettorato Territoriale del Lavoro di Catania negli anni 2014 e 2015. AMICH provvede a riconoscere un’anomala decurtazione delcarico sanzionatorio unitamente a una non spettante rateizzazione del pagamento; in cambio il NICOTRA promette il suo appoggio politico presso la nuova giuntaregionale siciliana per l’ottenimento e il mantenimento di prestigiosi incarichi dirigenziali. In più, NICOTRA richiede ad AMICH di trattare una pratica giuntaall’Ispettorato (un esposto di un lavoratore) seguendo un iter preferenziale, lasciando intendere che il favore richiesto è utile a garantirgli la disponibilità diun costante “bacino” di voti.
- – Un’ulteriore fattispecie corruttiva coinvolge la responsabile dell’Ufficio Legale dell’Ispettorato del Lavoro, Rosa Maria TROVATO, peraltro già gravata da precedenti giudiziari in tema di reati contro la pubblica amministrazione,l’imprenditore Orazio EMMANUELE e il suo ragioniere Giovanni PATTI. Nel corso di un’audizione tenuta dalla funzionaria alla presenza dei due soggetti viene concordato arbitrariamente, in dispregio dei doveri di imparzialità, trasparenza enel pieno “mercanteggiare” della funzione pubblica, il differimento del pagamentodi una sanzione amministrativa derivante da un’ispezione effettuata dai Carabinieri presso un lido gestito da EMMANUELE. In quest’occasione emergeche Rosa Maria TROVATO si è già prodigata per favorire l’archiviazione diulteriori procedimenti sanzionatori a carico sia di PATTI che EMMANUELE originati, tra l’altro, da attività ispettive di un reparto della Guardia di Finanza e nelle quali erano state constatate violazioni in tema di lavoro irregolare. Quale utilità, è stato rilevato che la TROVATO si è recata, in due occasioni, presso unvivaio dell’EMMANUELE per ricevere in dono delle piante.
Le risultanze investigative complessive rappresentate dal Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria di Catania hanno posto in luce un quadro corruttivo consolidato e alimentato da uno spegiudicato scambio di favori attraverso il quale gli attori in campo, pubblici ufficiali, precedenti titolari di cariche istituzionali pubbliche e imprenditori, non hanno esitato a sancire accordi sacrificando i rilevanti interessi collettivi in gioco.