Malumori dei residenti per le scelte operate dal Sindaco Maria Teresa Uras. Istituzione della Zona Franca, si cambia: incarico ad un consulente gallurese.
Più che operare, alla sindaca di Giave piace apparire. Ci tiene non poco, infatti, partecipare a convegni, congressi e assemblee per parlare di Zona Franca. E quando la invitano a discettare di fiscalità di vantaggio, dell’esenzione di Iva e accise sui carburanti, non è che brilli nell’esposizione di leggi, regolamenti e decreti ministeriali inerenti l’istituzione della Zona Franca. Non a caso, a Giave l’iniziativa relativa all’istituzione della Zona Franca è morta ancor prima di nascere, proprio perché la sindaca non ha avuto la capacità di assumere, al momento opportuno, quelle iniziative indispensabili per formalizzare gli atti indispensabili affinchè l’iniziativa arrivasse in…porto.A lei è bastato presentarsi al rifornitore Q8 munita di fascia tricolore e comunicare al gestore l’attuazione della Zona Franca al consumo, facendo presente che i cittadini di Giave potevano usufruire di relativi sconti sui carburanti. Maria Teresa Uras, però, presa dall’euforia e da un palese senso di onnipotenza, dimenticò di adottare gli indispensabili regolamenti per decretare l’operatività della Zona Franca.
Nel frattempo, grazie alla notorietà raggiunta per una iniziativa ancora tutta da concludere, non ha disdegnato di presenziare a convegni e dibattiti per illustrare, a suo modo, il percorso da compiere per l’istituzione della Zona Franca al consumo. Oggi, a distanza di diversi mesi dall’assunzione dell’atto formale di istituzione della Zona Franca, quali sono i vantaggi di cui ha potuto usufruire la popolazione di Giave? Nessuno.
Eppure, se la sindaca fosse stata più determinata e incisiva nell’agire nell’assunzione degli atti amministrativi, i residenti e le aziende con sede fiscale nel territorio comunale di Giave, ai primi di aprile del corrente anno avrebbero potuto usufruire dell’esenzione di Iva e accise sui carburanti. Consigliata da chissà quale “esperto”, Maria Antonietta Uras, a gennaio 2018, ha voluto cambiare drasticamente idea e affidare, a suo dire, a mani più esperte, molto probabilmente anche con la benedizione del segretario comunale, Dott. Fois, il percorso per la definizione della Zona Franca.
E i risultati, purtroppo, sono davanti agli occhi di tutti, ossia la Zona Franca di Giave è…morta appena nata. Una morte, purtroppo, decretata da incapacità operativa e da scarsa conoscenza delle leggi da parte di chi ha affrontato il discorso “Zona Franca integrale” con troppa superficialità. Intanto, all’interno della giunta comunale non mancano le tensioni, così come c’è tanto malumore tra i residenti per i continui ripensamenti della sindaca sui percorsi da seguire.
Da quanto se ne sa, a Giave corre voce che la sindaca è decisa a riprendere il percorso interrotto a suo tempo, affidandosi a un consulente che si è proposto per la definizione del percorso della Zona Franca a Giave. E’ sufficiente, tuttavia, dare un’attenta lettura all’ultima delibera proposta dal consulente e avvallata dal direttore generale Fois, per rendersi veramente conto che Giave è sprofondato negli abissi e chissà quando riuscirà a sollevarsi da questa vicenda che, continuando di questo passo, rallenta il ridicolo.
Non occorre essere particolarmente ferrati in materia di Zona Franca, per giungere alla conclusione che la sindaca Maria Teresa Uras, per l’ennesima volta, sta imboccando una via senza uscita perché, alla luce degli atti predisposti dall’esperto, l’istituzione della Zona Franca a Giave rimarrà un sogno e nulla più, con grande delusione di chi, a Giave e non solo, ci credeva fermamente.
Peccato davvero che Maria Teresa Uras continui a…sognare il raggiungimento di un traguardo che si sta allontanando sempre più, benchè qualche esperto continui ad affermare che la Zona Franca a Giave, ormai, sarebbe dietro l’angolo. Su questo argomento, purtroppo, c’è tanta impreparazione giuridica e, conseguentemente, si rischia, alla fine, di generare false aspettative nella gente e, soprattutto, di imboccare un vicolo cieco dal quale, un domani, difficilmente si riuscirà ad uscire, a prescindere da chi garantisce conoscenze politiche romane, in grado di risolvere ogni genere di intoppo.
Attendiamo, allora, quali risultati la sindaca di Giave, coadiuvata dall’esperto prescelto di recente, raggiungerà nel nuovo percorso intrapreso per l’istituzione della Zona Franca. Una raccomandazione, però, a questo punto è d’obbligo: attenzione a non fare un buco nell’acqua, con il rischio di incorrere in un naufragio politico senza precedenti.
Certo è che la sindaca di Giave, dopo aver trascorso mesi in giro per la Sardegna ad illustrare l’istituzione (mancata) della Zona Franca, da sola o in compagnia della signora Maria Rosaria Randaccio (Movimento Zona Franca),ora si trova a dover fare i conti con i residenti, lei che si è spesa in lungo e in largo dedicando prezioso tempo ai giornali e alla Tv, ma tralasciandola di “chiudere” il percorso della Zona Franca del suo comune. Una Zona Franca che ora rischia di essere solo un miraggio, con la conseguenza che il lavoro portato avanti fino a gennaio da altri professionisti, è stato accantonato, per affidarsi ad un cosiddetto tecnico esterno con laurea telematica.
Insomma, mancano 2 anni alle prossime elezioni Comunali del piccolo centro del Meilogu, ma di Zona Franca, al momento, neanche l’ombra. Chissà se i cittadini giavesi, all’appuntamento del rinnovo del prossimo Consiglio comunale, si ricorderanno di Maria Antonietta Uras.