Un nuovo metodo per uno screening precoce e accurato del cancro al seno è stato sviluppato in Israele dai ricercatori dell’Università Ben-Gurion del Negev e dal Centro medico dell’Università di Soroka, utilizzando la tecnologia disponibile in commercio.
I ricercatori sono stati in grado di isolare i dati rilevanti per identificare in modo più accurato i biomarcatori del cancro usando due diversi sensori elettronici di gas naso per respiro, insieme alla spettrometria di massa gascromatografica (GC-MS) per quantificare le sostanze trovate nelle urine.
Nel loro studio pubblicato sulla rivista scientifica Computers in Biology and Medicine, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, i ricercatori hanno rilevato un carcinoma mammario con una precisione media superiore al 95% utilizzando un naso elettronico commerciale economico (naso elettronico) che identifica modelli respiratori unici nelle donne con cancro al seno.
Inoltre, le loro analisi statistiche rinnovate dei campioni di urina presentate sia da pazienti sani che da quelli con diagnosi di carcinoma mammario hanno ottenuto un’accuratezza media dell’85%. “La sopravvivenza del tumore al seno è fortemente legata alla sensibilità della rilevazione del tumore, i metodi precisi per individuare tumori più piccoli e precedenti rimangono una priorità”, afferma il professor Yehuda Zeiri, membro del Dipartimento di ingegneria biomedica dell’Università Ben-Gurion. “Il nostro nuovo approccio che utilizza campioni di respiro di urina ed espirato, analizzato con processi economici, disponibili in commercio, è non invasivo, accessibile e può essere facilmente implementato in una varietà di impostazioni”.
Lo studio riporta che il tumore al seno è la neoplasia più comunemente diagnosticata tra le donne e la principale causa di morte in tutto il mondo. Nel 2016, il cancro al seno ha rappresentato il 29% di tutti i nuovi tumori identificati negli Stati Uniti ed era responsabile del 14% di tutti i decessi correlati al cancro.
Gli esami mammografici, che hanno dimostrato di ridurre significativamente la mortalità per cancro al seno, non sono sempre in grado di rilevare piccoli tumori nel tessuto mammario denso. Infatti, la sensibilità tipica della mammografia, che è accurata dal 75 all’85 percento, diminuisce dal 30 al 50 percento nel tessuto denso.
L’attuale rilevamento di immagini diagnostiche per tumori più piccoli presenta notevoli inconvenienti: la mammografia digitale a doppia energia, mentre efficace, aumenta l’esposizione alle radiazioni e la risonanza magnetica (MRI) è costosa. Le biopsie e i processi di identificazione dei biomarker sierici sono invasivi, richiedono un alto livello di equipaggiamento e richiedono competenze significative. “Abbiamo ora dimostrato che i nasi elettronici economici e commerciali sono sufficienti per classificare i pazienti oncologici nelle fasi iniziali”, afferma il prof. Zeiri. “Con ulteriori studi, potrebbe anche essere possibile analizzare il respiro espirato e campioni di urina per identificare altri tipi di cancro”.