Germania: è allarme per uova alla salmonella. Lo segnala oggi l’Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco. La misura è stata comunicata ieri dalla catena di supermercati REWE Group e dal Gruppo Edeka, la più grande azienda di supermercati tedesca, che attualmente possiede il 26% del mercato in Germania. Si presume che scelta analoga sarà fatta da domani da altri gruppi di grande distribuzione.
Sale la paura per le uova contaminate dalla salmonella in Germania mentre aumenta il numero dei ritiri dal mercato del prodotto proveniente da una delle più grandi aziende del settore, la Interovo Egg Group e distribuite da REWE Group e dal Gruppo Edeka.
Sono infatti ben almeno 6 i marchi di uova provenienti dalla stessa azienda a rischio di contaminazione e molti prodotti si troverebbero ancora nei frigoriferi dei tedeschi. Dopo il richiamo delle uova allevate all’aperto a causa di un’infestazione da Salmonella non è ancora chiaro quante uova siano state contaminate.
Le uova colpite provengono da un pollaio con circa 18.000 polli, ha detto un portavoce della Inter-ovo GmbH a Waiblingen, vicino a Stoccarda. Per i numeri esatti, si stanno attualmente rintracciando le confezioni. Secondo le informazioni, sono interessate solo le uova con il numero 1-DE-0353974, che si può trovare timbrato sul guscio. Le date di scadenza sono quindi tra il 29 aprile e il 20 maggio 2018. Le uova sono state vendute dai supermercati Norma, Rewe, Netto, Penny e Edeka in diversi stati.
La salmonella era stata rilevata in un campione alimentare ufficiale. Oggi il numero delle uova sequestrate potrebbe essere di diversi milioni, poichè REWE Group è un’azienda tedesca che opera nei settori della grande distribuzione organizzata e del turismo fra cui Billa e Penny Market, Penny Market, Toom Baumarkt, REWE, Billa e altro in 14 Paesi: Germania, Francia, Austria, Svizzera, Italia, Croazia, Polonia, Ungheria, Bulgaria, Romania, Ucraina, Slovacchia, Repubblica Ceca, Russia. Mentre il Gruppo Edeka è la più grande azienda di supermercati tedesca, attualmente (ottobre 2011) possiede il 26% del mercato.
Con questa scelta, la grande distribuzione tedesca cerca di far fronte al dilagare dello scandalo delle uova contaminate dalla salmonella, con diversi provvedimenti precauzionali per tutelare la salute dei cittadini. Le autorità tedesche hanno comunicato di non conoscere di eventuali casi di consumatori colpiti da disturbi gastrointestinali, in seguito all’ingestione delle uova. Per cercare di arginare il malcontento l’autorità tedesca, ha annunciato oggi l’avvio di controlli a tappeto presso tutte gli allevamenti.
La modalità più frequente di contaminazione delle uova si registra dopo la deposizione, ed è provocata da batteri che si insidiano tra i pori del guscio. L’altro sistema di contaminazione è meno frequente e si riscontra quando alcuni microrganismi patogeni, come le salmonelle, si localizzano nell’ovaio o nell’ovidutto delle galline e contaminano l’uovo in via di formazione. In questi casi l’animale non presenta sintomi di malattia, la produzione continua regolarmente e solo alcune uova risultano contaminate all’interno.
Per limitare la crescita di patogeni come Salmonella typhimurium e Salmonella enteritidis le uova vengono tenute a temperature uguali o inferiori a +7 °C anche se questo accorgimento non riduce la contaminazione all’interno delle uova. Gli effetti positivi della refrigerazione sono considerati validi soprattutto quando l’uovo viene tenuto in celle frigorifero dopo la deposizione fino al momento del confezionamento. Le regole per il consumatore sono chiare, occorre acquistare uova pulite, conservarle in un luogo asciutto e tenerle ad una temperatura costante leggendo le indicazioni sull’etichetta. Il termine minimo di conservazione, previsto dal legislatore dopo 21 giorni dalla deposizione, non è stato stabilito in modo casuale.
I ricercatori ritengono che se dopo l’acquisto le uova vengono tenute in frigorifero le eventuali salmonelle presenti sul guscio non possono moltiplicarsi fino a livelli tali da diventare pericolose. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” rilanciando l’allerta riportata dal portale del governo tedesco su Lebensmittelwarnung.de, invita i consumatori a prestare la massima attenzione astenendosi dall’acquisto delle uova provenienti dal lotto tedesco interessato dalla contaminazione. L’altra cosa da ribadire è che le uova non coinvolte si possono mangiare con serenità.