Si è chiusa la terza edizione di Chilometro Zerro, tenutosi nell’Arcipelago di La Maddalena il 26 e 27 Maggio. I promotori dell’evento, la Comunità dell’Arcipelago di La Maddalena – Isole Slow e la condotta di Slow Food Gallura sono pienamente soddisfatti degli importanti risultati conseguiti.
Numerosi anche le presenze facenti parte di quell’ampia platea di Associazioni e Enti che si sono raccolte intorno al progetto di recupero degli Orti di Garibaldi e, in particolare dell’Agrumeto. Sonia Chellini – Vice presidente di Slow Food Italia – ha voluto sottolineare come “La memoria che si struttura in tradizione e la tradizione che diventa elemento di cultura identitario è trasmissibile. In questo senso” continua la Vice Presidente di Slow Food “il recupero dell’agrumeto di Caprera che Giuseppe Garibaldi realizzò insieme agli orti e alle molteplici attività della sua azienda agricola “modello”, è qualcosa di prezioso. Perché sarà recuperato grazie al contributo volontario di tantissime persone e soprattutto perché sarà testimonianza “vivente”, per le future generazioni, di quanto l’amore per la terra sia sempre, in ogni tempo, rivoluzionario”. Una riflessione che, insieme alle tante suggestioni scaturite dal confronto del 26 maggio, hanno reso questa edizione un momento di sicuro arricchimento per quanti vi hanno partecipato.
Domenica 27 Maggio è stato il momento dedicato ai vari cultori, estimatori, curiosi, sempre meno turisti e sempre più viaggiatori, che ormai vedono con crescente interesse “Chilometro Zerro” quale occasione per scoprire l’Arcipelago e la sua storia. E’ stato, quest’anno il tema delle grandi fortificazioni di Caprera, l’oggetto della visita e della narrazione: La storia e l’organizzazione delle batterie, con un approfondimento sulle modalità di approvvigionamento del cibo. Lucia Spanu, Presidente di Italia Nostra di La Maddalena, che collabora fin dalle prime edizioni di chilometro Zerro,ha accolto i partecipanti nella fortezza di Poggio Rasu nell’isola di Caprera riuscendo a rievocare la storia grazie ad aneddoti, dati ma anche tante curiosità.
La ricerca portata avanti sul tema, da parte di Lucia Spanu e Tommaso Gamboni dell’Associazione Cesaraccio, sui rapporto tra storia del luogo, usi e costumi e tradizioni culinarie è ormai un filone di studio destinato ad accrescere un patrimonio a favore della Comunità Isole Slow dei Maddalenini e dei numerosi visitatori che arrivano in questo Arcipelago.
Al CEA (Centro Educazione Ambientale) a Stagnali, infine, nella cornice di quella che fu una struttura facente parte del complesso sistema difensivo dell’Arcipelago e restaurata dal Parco – si è dato luogo al pranzo, con tutto pescato locale.
Entusiasmo per l’eccellenza dei prodotti portati a tavola che hanno allietato i quasi 100 partecipanti all’escursione.