L’UNITRE ha trentadue anni e se li porta bene! di Beppe Meloni

Non ci vuole molto. Basta dare uno sguardo d’insieme a tutto ciò che si muove nel variegato piccolo mondo della cultura e del volontariato di casa nostra, per rendersi conto di cosa ha significato l’attività trentennale dell’UNITRE e quanto essa ha inciso nel cammino spesso accidentato e difficile della città capoluogo. Che ancora stenta a concretizzare quei significativi passi avanti nel quadro socio-economico regionale. E che purtroppo ondeggia a lunga in una esasperante lentezza tra vittimismo e inconcludenza. Come quelli dell’antica “piccola città dai tempi lunghi e dalle lunghe attese” così ben descritta dai viaggiatori di quel lontano Ottocento. “Aprirà a marzo l’Università della Terza Età”. Così scriveva la Nuova Sardegna nella cronaca di Oristano del 4 febbraio 1986, annunciando la fondazione dell’UNITRE. Alla presidenza della quale venne nominata Maria Teresa Sechi, consigliere provinciale di fede sardista. Due i vicepresidenti: Augusto Biselli, urbinate poi “oristanese illustre”, che ha raccontato la città, con la sua pittura calda e incisiva, e Alba Pani Passino, donna di azione e cultura, figlia di quel Sebastiano, cagliaritano intraprendente salito a Sassari negli anni Trenta. Come specifica Alessandro Ponzeletti nel suo bel libro, “L’imprenditore che seppe fare del proprio cognome un sinonimo dei trasporti in Sardegna”. Completavano il quadro dirigenziale Maria Tola Murru, Wanda Masala “la Signora dell’AVIS”, Stefano Pinna, Peppino Piras, Vittorio Madeddu, Salvatore Mocci, e Maria Pia Tore. Il programma di lavoro dell’UNITRE ha sempre rispecchiato l’amore per la vita nelle sue diverse manifestazioni artistiche-storiche-letterarie-musicali-ricreative che hanno segnato questi primi trentadue anni di storia della associazione in città. Sono tornato dopo alcuni anni nella sala conferenze per una conversazione sulla Oristano di ieri e di oggi. Per raccontare, ancora una volta, fatti e personaggi di una città scomparsa. Fra programmi e progetti proiettati verso un futuro meno incerto, purtoppo ancora contrassegnati da una lentezza esasperante e di antica data che si fatica a rimuovere. Positivi invece e molto vivaci gli apporti delle commissioni di lavoro che operano sotto la direzione del presidente Mariano Musu e delle vicepresidenti Adriana Boi e Angelina Ruggiu, coordinate rispettivamente da: Priscilla Farrow (lingua inglese), Mariano Tunerani (tastiere elettroniche), Francesca Sabatini (maglie e cucito), Pietro Usai (ceramica), Gianfranco Casu (fotografia), Patrizia Ibba (canto corale), Silvia Sechi (cucito creativo), Andrea Pasquini (informatica), Bonacatta Firinu (spagnolo su quattro livelli), Enrica Uda, Augusto Biselli, Alessandra Medda e Tiziana Signor (pittura), Salvatore Sechi (teatro italiano), Linuccia Ruggiu (teatro sardo), Anna Rita Porta (yoga), Giada Casu (maglia con ferri circolari). Il programma di lavoro per i soci comprende infine un ciclo di conferenze settimanali su archeologia, letteratura e tradizioni popolari. Tutto questo e molto altro ancora è l’UNITRE oristanese, che rappresenta 360 soci, in maggioranza donne. Sintesi felice nella quale riecheggia “l’universale”, perche questa è la vocazione delle “UNIVERSITAS”. Un “universale”, studiato, compreso e donato da una associazione sempre legata alla storia e al divenire di questa città.

Beppe Meloni