La Sardegna al Salone internazionale del libro di Torino presenta la cultura a 360°. Non solo libri, quindi, ma anche enogastronomia. Partendo sempre dagli autori e delle case editrici della Sardegna, si vuol far conoscere l’isola attraverso i suoi territori, i suoi sapori, le sue bellezze.
Per questo, nella XXXI edizione del Salone, hanno unito le forze tre assessorati regionali (Cultura, Turismo e Agricoltura) per offrire ai numerosi visitatori dello stand uno spaccato completo “dell’offerta Sardegna”.
E così oggi alle 16 nello spazio espositivo della Sardegna si parte con il primo dei due eventi a tema SARDEGNA FIABE DEL GUSTO, dove si partirà dalla lettura per andare alla scoperta del territorio del Nord Sardegna, la Barbagia, e si potrà degustare uno dei vini tipici della zona il Cannonau. Grazie agli chef (sardi di fama nazionale) Roberto Serra e Pierluigi Fais, gli ospiti saranno deliziati dalle pietanze tipiche del nostro territorio con la valorizzazione delle produzioni isolane portate in fiera.
Domani (sempre alle 16 nello Stand Sardegna) sarà la volta di un altro territorio, il Sulcis, dove andranno in scena il Carignano e i suoi sapori.
Due territori simbolo quelli della Barbagia e del Sulcis, dove oltre alle bellezze naturali si ritrova quel che resta dell’industria sarda degli anni ’70. Un modello ormai desueto, che non funziona più. E per rilanciare l’economia isolana la Regione punta quindi sul territorio, sulla cultura e la bellezza della Sardegna come volano per lo sviluppo. Eventi come quello del Salone del libro hanno l’obiettivo di far conoscere l’Isola, farla scoprire a chi ancora non l’ha visitata e attrarre nuovi investimenti.
A coordinare gli interventi letterari sarà l’assessore regionale della Cultura Giuseppe Dessena che ha fortemente creduto e voluto insieme agli altri assessorati che l’offerta culturale spaziasse e andasse oltre la letteratura. «L’aspetto culinario, con protagonisti i sapori e i saperi dell’Isola, sono un aspetto caratterizzante, sono parte dei nostri libri a partire da Grazia Deledda per arrivare alle nuove case editrici con collane tematiche sul cibo e sulla tradizione culinaria», ha sottolineato l’assessore della Cultura Giuseppe Dessena. «La cultura nel suo insieme deve essere motivo di attrazione per gli investimenti. Dobbiamo puntare con forza nella trasformazione dei prodotti e nel valorizzare il territorio».
Il progetto è stato organizzato e promosso dall’agenzia regionale Laore Sardegna per dare pregio alle produzioni agroalimentari tipiche a marchio insieme alla cultura, alla promozione del territorio e del paesaggio.
Tra i prodotti tipici a marchio Dop e Igp ci saranno i formaggi (di vari tipi, dal pecorino stagionato a quello fresco sino al fiore sardo), lo zafferano, il carciofo spinoso, l’olio e i culurgiones per fare un esempio. Prodotti che poi saranno valorizzati dagli chef e offerti ai visitatori.
«Le degustazioni saranno mirate», ha precisato Gigi Cau, coordinatore del progetto di Laore. «Portiamo due vini di punta: da una parte un’eccellenza del sistema industriale come “Terre brune” di Santadi (un carignano) e dall’altra una produzione di una micro realtà vinicola di Oliena, l’azienda Poligheddu con un cannonau». Questo per dare visibilità a tutte le realtà isolane, grandi e piccole, più o meno strutturate, ma sempre all’insegna della qualità.
Per dare visibilità all’evento, la Regione ha pensato di richiamare l’attenzione con quello che la Sardegna ha di tipico: le sue maschere e i suoi costumi. Oggi, qualche ora prima dell’evento enogastronomico, saranno i Mamuthones (la maschera tipica di Oliena) ad andare in giro per la fiera e informare le migliaia di visitatori presenti al Lingotto dell’evento Fiabe del gusto.
Domani, invece, l’annuncio sarà dato da una coppia di sulcitani con l’abito della festa.