Fermare le bombe, riconvertire i territori. Una questione nazionale nella geopolitica del caos – Cagliari 7 maggio 2018.
Dalla Sardegna partono carichi di bombe destinate alla coalizione militare a guida saudita che le utilizza nel conflitto in guerra nello Yemen. Il governo e il parlamento italiano hanno scelto di non fermare questo traffico che è in contrasto con la legge 185/90 e con la Costituzione.
Ridurre tutto ad una questione locale, inducendo un territorio impoverito dalla crisi come il Sulcis Iglesiente a trovarsi sotto il ricatto tra il lavoro e la coscienza dei lavoratori, è solo una delle tante manifestazioni della menzogna che genera e giustifica le guerre. Il nostro Paese è vincolato dai patti strategici e commerciali deinostri alleati occidentali con l’Arabia Saudita.
Tale costrizione è tale che non permette neanche di concepireuna trattativa con la Germania per indurre il gruppo Rheinmetall a piani di investimento alternativi a quello delle armi pesanti in Sardegna. Uno stratagemma imbarazzante che i tedeschi stanno usando per aggirare il divieto, che si sono imposti come patto di governo, di inviare armi in Arabia Saudita. Presupporel’impossibilità di ogni conversione economica integrale del territorio dimostra il vuoto di idee e diprogettualità di una politica industriale che non sia dettata dai capitali esterni, da attrarre secondo logiche indifferenti al bene reale e duraturo del territorio.
Come dimostra il percorso del comitato per la riconversione Rwm, nato giusto un anno fa nel Sulcis Iglesiente,è invece possibile attivare un processo di cambiamento dell’economia e della società a partire dalla decisione di non restare indifferenti alla guerra.
Per rilanciare tale prospettiva occorre il contributo intelligente e aperto delle parti sociali, associazioni e istituzioni, capaci di affrontare la complessità di questa sfida ineludibile.
Per questo motivo, dopo la manifestazione “Sardegna Isola di pace” che si terrà ad Iglesias sabato 5 edomenica 6 maggio, si propone nella città di Cagliari un incontro pubblico su
La geopolitica del caos: economia di guerra o di pace?
Lunedì 7 maggio, dalle ore 17:30 alle ore 20:00, presso la sala SEARCH – via Carlo Felice 2, Cagliari
A partire da un’analisi geopolitica generale, con esperti e attivisti si affronterà il tema dell’economia di pace e di guerra e il ruolo dell’Italia e della Sardegna.
Introduce e coordina il dibattito: Franco Uda, Responsabile Arci nazionale Pace, Diritti umani e Solidarietà internazionale – Segretario regionale ARCI Sardegna.
Intervengono: Carlo Cefaloni, Giornalista “Città Nuova”; Nicoletta Dentico, Vicepresidente Fondazione Finanza Etica; Maurizio Simoncelli, Vicepresidente IRIAD (Istituto Ricerche Internazionali Archivio Disarmo).
Iniziativa promossa da: ARCI Sardegna, Banca Popolare Etica Sardegna, Economia Disarmata, IRIAD (Istituto Ricerche Internazionali Archivio Disarmo.
In collaborazione con: Comitato di riconversione Rwm, Rete della Pace, Rete Italiana Disarmo, Tavola Sarda della Pace.