Il Consiglio comunale di Oristano punta sul recupero del centro storico cittadino e dei centri matrice delle frazioni. Lo fa, accogliendo all’unanimità una proposta dell’Assessore all’Urbanistica Federica Pinna e della Giunta Lutzu, approvando una delibera che riduce del 30% il contributo di costruzione per gli interventi edilizi finalizzati al riuso dei fabbricati esistenti.
Per l’intero Consiglio, dopo l’approvazione del Piano particolareggiato, è una prima risposta concreta allo spopolamento del centro storico, ma anche al recupero di un’area della città di grande pregio storico e architettonico.
“Si tratta di una misura importante voluta per incentivare la rinascita del centro storico – ha spiegato l’Assessore Pinna presentando l’argomento in aula -. L’incentivo si realizza con la con riduzione degli oneri concessori del 30% per interventi sugli edifici esistenti ed essenzialmente per opere che riguardano aumenti di superficie o di volume e cambi di destinazione d’uso. È una misura importante ed equilibrata che nasce per incentivare recupero del patrimonio esistente sulla scia della legge regionale n. 11 del 2017 per combattere lo spopolamento dei centri storici”.
Il Presidente della Commissione urbanistica Angelo Angioi ha evidenziato che Oristano è uno dei primi comuni della Sardegna ad attuare questa procedura e, riferendo sui lavori della commissione, ha precisato che “qualche commissario ha chiesto una riduzione più consistente, ma al di là della misura della riduzione, che comunque è consistente e deve contemperare le esigenze degli equilibri finanziari generali dell’ente, è importante il segnale che si vuole dare alla città e a quei cittadini che vogliono investire sul recupero del patrimonio edilizio del centro storico”.
La richiesta di aumento della misura della riduzione è stata confermata in aula da Andrea Riccio ed Efisio Sanna, mentre Vicenzo Pecoraro ha chiesto più coraggio e incisività se si vuole realmente rilanciare il centro storico. Per Antonio Iatalese gli incentivi sono un segnale e una soluzione importante per valorizzare il centro storico e quindi tutta la città.
“Il 30% può sembrare poco, ma è un segnale importante – ha spiegato il Sindaco Andrea Lutzu -. È il segno di una politica improntata al realismo. Ma da parte nostra c’è la disponibilità a rivedere e modificare la misura della riduzione se ci saranno le condizioni. La disponibilità dell’aula a votare all’unanimità questa delibera testimonia la volontà a intraprendere un percorso di cambiamento per il bene della città”.
Ieri, sempre su proposta dell’Assessore all’Urbanistica Federica Pinna, il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità due delibere per la presentazione dell’istanza di annullamento dell’uso civico in due aree di destinate all’edilizia economica popolare di Torre Grande e Silì.
Su quella di Torre Grande, estesa per 8700 metri quadri, insistono 31 immobili realizzati da due cooperative. Su quelli di Silì, estesa su 18 mila metri quadrati, ricadono 57 immobili realizzati da altre due cooperative.
La realizzazione dei due complessi abitativi nel corso degli anni ha fatto venire meno la possibilità dei cittadini di fruire dell’uso civico (che si concretizzava prevalentemente nell’esercizio del diritto di pascolo, legnatico o caccia) e con le delibere approvate ieri sera si avvia la procedura con la Regione il relativo annullamento. Per le altre aree di Oristano gravate da uso civico il Comune sta lavorando al trasferimento del diritto ad altre zone.