Gli studenti hanno raccontato ai visitatori la storia dei luoghi e delle persone del periodo carcerario
L’edificio in cui hanno vissuto i giudici Falcone e Borsellino. La Chiesa che svetta sul borgo disabitato di Cala d’Oliva. Il carcere che ha ospitato i boss della mafia. Il Caseificio dove attraverso il lavoro avveniva la rieducazione dei detenuti.
L’ex diramazione divenuta museo del carcere. È stato un racconto emozionante, lungo una linea del tempo che ha attraversato più di cinquant’anni di storia carceraria, quello che si è sviluppato ieri in occasione della tappa sull’isola parco della manifestazione “Porto Torres Asinara Monumenti Aperti”, organizzata a livello locale dall’Amministrazione comunale di Porto Torres in collaborazione con operatori culturali, scuole, associazioni, e inserita nel circuito della rassegna ideata da Imago Mundi.
Per la prima volta l’evento ha fatto tappa a Cala d’Oliva. C’era molta attesa per vedere all’opera i ragazzi nei siti per gran parte dell’anno chiusi al pubblico, alcuni addirittura mai aperti, come il Caseificio in cui venivano prodotti dai detenuti, ex pastori, il formaggio e il burro venduti allo spaccio. Gli studenti hanno portato i visitatori alla scoperta dei luoghi in cui alloggiarono i magistrati Falcone e Borsellino durante l’estate del 1985, che segnò l’intensa attività del pool antimafia di cui faceva parte anche il magistrato Antonino Caponnetto.
Poi ancora il bunker che ospitò Totò Riina e altri esponenti della criminalità organizzata, dove gli studenti hanno ricordato le vittime più innocenti della mafia, i bambini. E ancora la Chiesa dell’Immacolata Concezione, subito riconoscibile con il suo campanile, e che ospita all’interno opere realizzate da detenuti e dall’artista Aldo Caron, per arrivare, infine, all’ultima tappa, la Diramazione centrale, da pochi mesi trasformata in Osservatorio della Memoria carceraria, con spazi musealizzati ricchi di oggetti di proprietà dei carcerati o facenti parte della loro dotazione personale.
Il Percorso della legalità è stato la sorpresa di questa edizione di Monumenti Aperti: i siti hanno registrato in tutto 1319 visite. La maggior parte dei visitatori proveniva da Porto Torres, ma nei registri sono state apposte firme anche da persone provenienti da Sassari, Alghero, Cagliari, dal Sud Sardegna, dall’Oristanese e dall’Emilia Romagna. «Il flusso all’Asinara è raddoppiato rispetto agli anni scorsi, segno che questa nuova proposta è stata accolta positivamente.
Tutto ciò – sottolinea l’Assessora alla Cultura, Alessandra Vetrano – non sarebbe stato possibile senza la sinergia tra enti, operatori, scuole, associazioni e imprese private. Un ringraziamento speciale va alle docenti che sono riuscite a trasferire informazioni per creare una coscienza sulla nostra storia recente, a ex residenti e guardie carcerarie che hanno contribuito alla formazione, ai ragazzi dell’Istituto Brunelleschi e dell’Istituto d’istruzione superiore Mario Paglietti, ma anche alle loro famiglie: l’Asinara richiede grande impegno e sostegno, vista la naturale condizione di isola nell’isola, e il loro ausilio è stato fondamentale soprattutto nel momento in cui le condizioni meteomarine ci hanno voltato le spalle.
Un grande apporto è stato fornito da Libera Porto Torres, sia dal punto di vista dei contenuti che dal punto di vista logistico. L’Associazione svolge un ruolo centrale per preservare il valore della legalità e l’ha dimostrato anche in questa occasione.
Importante è stato il coordinamento organizzativo svolto dai nostri uffici comunali, anche per consentire il trasporto interno da Cala Reale a Cala d’Oliva, che ha funzionato perfettamente, e alla nostra società in house Multiservizi, che si è adoperata per presentare i siti in ordine, compreso il Caseificio, dove è stato necessario un profondo intervento di pulizia e manutenzione. Abbiamo avuto la collaborazione di Ente Parco, Capitaneria, Corpo Forestale e l’ausilio di operatori privati come Delcomar, che ha concesso pass gratuiti per studenti, staff e mezzi di supporto.
Un buon lavoro è stato svolto dalle aziende che per conto del Comune si sono occupate della segreteria organizzativa e del trasporto. Il meteo ha insidiato sia la tappa di Porto Torres che quella dell’Asinara, ma il bilancio è molto positivo – conclude Alessandra Vetrano – sia per l’esperienza didattica, sia per la promozione del nostro straordinario patrimonio culturale e ambientale».