La Festha Manna come simbolo di valori comuni e di un rinnovato senso di unità attraverso la grande partecipazione popolare. La devozione per i Santi Martiri Turritani è solida e coinvolgente: nel fine settimana migliaia di persone hanno compiuto i rituali e i pellegrinaggi verso i luoghi simbolo del martirio di Gavino, Proto e Gianuario, la caratteristica chiesa di Balai Vicino e la maestosa Basilica di San Gavino. Tanto interesse anche per gli eventi della tradizione, per il folk e per gli appuntamenti di intrattenimento.
«San Gavino è presente nella storia del nostro territorio e nei simboli. La Festha Manna non è solo una festa patronale cittadina – sottolinea il Sindaco Sean Wheeler – ma un appuntamento che ha radici profonde in tutta l’Isola e non solo. Quest’anno la sua importanza è stata resa ancora più esplicita dalla partecipazione, per la prima volta, dell’Arcivescovo Gianfranco Saba e del Rettore Massimo Carpinelli al pellegrinaggio notturno. Un cammino che ha coinvolto centinaia di persone: sono onorato di averli potuti salutare personalmente nella notte tra sabato e domenica. Anche questo è un segnale di condivisione dei valori delle nostre comunità, ribadito ieri mattina sull’altare della Basilica di San Gavino con il sindaco di Sassari, Nicola Sanna, durante il rituale scambio delle chiavi tra le istituzioni e la Parrocchia».
Ai pellegrinaggi e alla Processione di Pentecoste che ha riaccompagnato i simulacri in basilica hanno preso parte migliaia di persone. A causa delle cattive condizioni meteo non si è potuta svolgere la processione del lunedì con il Santissimo Sacramento, che prevedeva anche la benedizione del mare. Per quanto riguarda gli spettacoli, sono state apprezzate le esibizioni di Carovana Folk, Migone, Baz e Cordas et Cannas, mentre la pioggia non ha consentito lo svolgimento del concerto dei Rock Tales. «Il primo ringraziamento va alla nostra Polizia Locale e agli uffici comunali. Non è mai semplice coordinare le operazioni organizzative della Festha Manna, ma siamo soddisfatti del lavoro svolto. Quest’anno, anche grazie al sostegno della Fondazione di Sardegna – aggiunge l’Assessora alla Cultura, Alessandra Vetrano – siamo riusciti a conservare le iniziative legate alla tradizione, alla cultura della terra e del mare, al folk e alle rappresentazioni con i bellissimi abiti dei paesi uniti dal culto per San Gavino».
La Festha Manna diventa un buon veicolo anche per il turismo. «Sono stati tanti i visitatori di diverse nazionalità presenti nelle strade di Porto Torres. I riti antichi, un culto che risale a 1700 anni fa e la valorizzazione delle tradizioni dell’Isola – prosegue Alessandra Vetrano – sono elementi che, insieme a mirate azioni di marketing, possono contribuire a rendere la festa sempre più attrattiva per i flussi del turismo religioso e culturale. Quest’anno la campagna di comunicazione è stata più capillare e società del territorio come Grimaldi Lines e Sogeaal ci hanno aiutato a promuovere la Festha Manna nei porti e in aeroporto. L’istituzionalizzazione del cammino di fede e la creazione di percorsi fruibili per tutto l’anno sono ipotesi che abbiamo proposto alla Regione, sperando che vengano accolte. La fede per San Gavino è diffusa in tanti comuni della Sardegna, ma anche in Corsica, Toscana, Campania e Liguria. Riteniamo che la condivisione di un culto che va oltre i confini regionali e nazionali – conclude l’Assessora – debba essere degnamente considerata e rispettata».