Il sindaco Wheeler: «Abbiamo fatto di tutto pur di non perderli, ma il progetto originario era diventato carta straccia e il Comune avrebbe dovuto stanziare altri 500 mila euro».
«L’amministrazione comunale ha fatto quanto era nelle sue possibilità pur di non perdere i fondi, ma avrebbe dovuto stanziare altri 500 mila euro, impossibili da recuperare dal nostro bilancio. L’iter è iniziato nel 2004 e ha impegnato la struttura a lungo: tempo e risorse preziose che però, a conti fatti, sono state perdute. Il Comune aveva infatti ottenuto un finanziamento per la ristrutturazione di uno stabile che al momento della messa a gara dei lavori non era più nelle disponibilità dell’ente».
«La storia inizia nel 2004 quando il Comune ottiene 121 mila euro per la realizzazione di un centro di educazione ambientale sull’isola dell’Asinara – spiega il sindaco – il progetto preliminare venne trasmesso nell’agosto di quello stesso anno. L’immobile individuato era l’ex edificio scolastico a Cala d’Oliva, una struttura per la quale la Conservatoria delle Coste aveva concesso un comodato d’uso gratuito nel 2003. Il Comune fece la progettazione definitiva, approvata il 19 dicembre 2012, ma quando si apprestava a mandarlo in gara la Regione aveva pubblicato i bandi Pfsl, i progetti di filiera e sviluppo locale».
«Il passaggio avvenuto dopo è fondamentale per comprendere la storia – precisa il sindaco – in pratica la Regione aveva individuato tra gli immobili strategici per i bandi Pfsl proprio l’ex scuola. L’amministrazione comunale di allora aveva valutato positivamente l’iniziativa e aveva riconsegnato la struttura alla Conservatoria che a sua volta l’aveva destinata alla realizzazione di un ittiturismo.
Al Comune venne proposto dunque l’uso di un altro immobile, ma a cala dei Detenuti».
«L’immobile non aveva ovviamente le stesse caratteristiche: era quindi necessaria una nuova progettazione e, cosa più importante, il reperimento di molte più risorse, non più 121 mila euro, ma un totale di 630 mila euro.
Siamo all’anno 2014, ma quanto succede dopo è quello riassunto da me in consiglio comunale. Il ministero ci concede poco tempo che il Comune usa, quando era già in corso il mio mandato amministrativo, per cercare risorse per 500 mila euro, partner istituzionali che potessero aiutare il Comune di Porto Torres a non perdere il finanziamento o in alternativa un diverso immobile.
Le ultime comunicazioni in tal senso si riferiscono al 25 maggio, 30 giugno e anche 6 luglio dell’anno 2016».
«I nostri sforzi si dimostrano però vani: nonostante numerosi atti e addirittura un progetto definitivo, l’amministrazione si è ritrovata a dover rinunciare al finanziamento perché non in grado di accollarsi altri cinquecento mila euro di costi aggiuntivi.
Intercorse in quel periodo anche il terremoto che devastò alcune zone del centro Italia, a quel punto non ho più avuto esitazioni a rimettere nelle disponibilità del Paese quelle risorse finanziarie. Il 19 ottobre 2016 scriviamo al ministero dicendo che essendo venuti meno i presupposti non si intendeva proseguire con l’attuazione».
«Questo è quanto accaduto e spero sia ora chiaro a tutti.
I fondi sono stati restituiti allo Stato e rimessi a disposizione della collettività. Le mie dichiarazioni hanno suscitato molte critiche ma racchiudono ed esprimono il senso civico che anima il mio mandato. Non si tratta infatti soltanto di progettare e ricevere finanziamenti, ma di farlo correttamente, usando dei fondi per il bene della comunità e soprattutto evitando di aggravare ulteriormente i conti già sotto stress del nostro bilancio. In consiglio ho ricordato infatti alcune scelte, fatte nel passato, che si sono rivelate deleterie per il Comune, come appunto la piscina, un’incompiuta che andrà abbattuta, o la storia dei campetti di calcio che peserà sul bilancio per 420 mila euro».